kids-learning-in-the-dirt-forest-schoolscedarsong_nature_school_solstice_spiralL’educazione ambientale e lo sviluppo sostenibile in Italia

di Giuseppe De Pietro
2017 sarà l’anno internazionale dell’ONU per il turismo sostenibile, il valore delle Aree Protette e dello sviluppo ragionato, le forme di turismo di qualità
La ricerca, su scala nazionale, permette di rintracciare una serie di indirizzi e stimoli innovativi come base per un migliore comportamento verso l’ambiente; è possibile ricercare nelle diverse regioni tra le tante proposte segnalate dai singoli Enti Parco, suddivise per i diversi cicli didattici, oppure orientate a gruppi di adulti, a formare insegnanti, o altro ancora.

Il dibattito a livello mondiale sulla difesa dell’ambiente, sui cambiamenti climatici, sui problemi energetici e sui recenti impegni assunti in sede internazionale, testimonia come l’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile rappresenti oggi una sfida non più procrastinabile per responsabilizzare tutti cittadini ad assumere comportamenti e stili di vita all’insegna del rispetto dell’ambiente.

Queste linee guida si propongono di fornire alcuni orientamenti innovativi in materia di educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile per l’elaborazione dei curricoli da parte degli istituti scolastici e per l’organizzazione delle attività educative e didattiche, al fine di facilitarne un’adozione graduale, progressiva e operativa, il più possibile coerente con le Indicazioni per il curricolo. Nel contempo, le linee guida valorizzano quanto previsto dal Documento di indirizzo per la sperimentazione di Cittadinanza e Costituzione e soprattutto quanto autonomamente è stato realizzato e capitalizzato nelle scuole in materia di educazione ambientale e di sviluppo sostenibile.

Il nuovo modello di educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile, la priorità ambientale, che è insieme locale e globale, dovrebbe essere assunta dalla società internazionale e nazionale quale chiave di volta per la programmazione complessiva delle politiche pubbliche e per il governo dello sviluppo sostenibile dell’intero pianeta.

Lo sviluppo sostenibile è presentato come lo “sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni”. Lo sviluppo sostenibile si richiama, quindi, in modo pragmatico alla necessità di conciliare due obiettivi fondamentali per la società contemporanea: tutelare gli ecosistemi e promuovere lo sviluppo socio-economico. Tale concetto si configura come l’intersezione tra vivibilità, crescita, equità sociale e tutela della natura e, soprattutto, si qualifica come elemento caratterizzante dall’interno ogni programma, ogni progetto, sino alla singola decisione, in un’ottica di mainstreaming. Si può parlare, quindi, più genericamente, di sostenibilità la quale può avere più declinazioni: ambientale, socio-culturale ed economica. Essa è strettamente connessa alla qualità dello sviluppo, ponendosi come principio guida nel gestire energie, risorse e saperi nella società contemporanea ed anche nel progettare percorsi di formazione finalizzati all’acquisizione di competenze chiave di cittadinanza, come previsto anche a livello europeo.

Nessuna misura regolativa strutturale può essere efficace nel lungo periodo se non si modificano allo stesso tempo comportamenti, orientamenti, convinzioni e se non si persuade l’intero Paese a orientare le proprie scelte verso la sostenibilità investendo a favore delle future generazioni.

È divenuto ineludibile alimentare una nuova cultura della sostenibilità capace di formare i cittadini alle scelte consapevoli ed etiche nei consumi, negli stili di vita, nella mobilità, nel risparmio energetico, nella riduzione e differenziazione dei rifiuti e, in genere, nel rispetto dell’ambiente.

In tal senso è fondamentale che le Istituzioni, in rapporto alle rispettive competenze, rielaborino e rafforzino politiche di sviluppo ambientale assegnando un ruolo centrale all’informazione, alla formazione e all’educazione allo sviluppo sostenibile per rafforzare conoscenze, competenze e professionalità sui diversi aspetti della sostenibilità ambientale, economica e socio-culturale.

Tale necessità è avvertita a livello globale, tanto che nella “Strategia per l’educazione per lo sviluppo sostenibile” definita dai Ministri dell’Ambiente e dell’Educazione nell’ambito della regione, si evidenzia la necessità, da parte degli Stati membri, di adottare misure che includano lo sviluppo sostenibile all’interno dell’educazione e dei processi di apprendimento con il forte coinvolgimento degli educatori.

Fra gli “argomenti chiave”, la strategia indica quelli relativi allo sviluppo urbano e rurale, ai modelli di produzione e consumo, alla gestione delle risorse naturali, alla diversità biologica, attraverso i quali facilitare apprendimenti partecipativi, coniugare conoscenza e esperienza, rafforzare comportamenti orientati alla sostenibilità.

Nella Strategia la formazione, ritenuta pre-requisito fondamentale per lo sviluppo sostenibile, è un processo che dura per tutta la vita, ha un approccio olistico ai problemi e incoraggia l’uso della riflessione e del pensiero sistemico, non limitandosi all’apprendimento “formale”, ma estendendosi anche a quello non formale e informale, come necessari integratori per una completa azione di informazione e di formazione che raggiunga possibilmente tutti i cittadini. La Strategia considera la formazione e il costante aggiornamento degli educatori molto importante per il successo dei processi educativi. Per essere efficace la Strategia deve integrare un doppio approccio, che consiste, da una parte, nell’integrazione dell’Educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile nelle materie di studio e nei programmi didattici esistenti e, dall’altra, nella creazione di corsi e programmi specifici.

L’Accordo interministeriale e la carta di intenti siglata tra il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca costituiscono un primo passo in questa direzione, laddove i Ministeri individuino tra i loro obiettivi quello di orientare l’attività educativa dei due cicli di istruzione verso la costruzione di consapevolezze e responsabilità sui temi “ambientali”, che interessano e qualificano sempre di più la qualità della vita e degli ambienti di vita. Si intende così realizzare un forte coinvolgimento del mondo della scuola nell’approfondimento della conoscenza delle tematiche ambientali, stimolando la sensibilità di bambini e ragazzi fino a renderli protagonisti di esperienze a contatto diretto con la natura.
http://www.parks.it/educazione.ambientale/