di Giuseppe De Pietro
La Namibia, tra quelle africane, è una delle destinazioni più interessanti e incomparabili per la bellezza e la varietà dei suoi paesaggi naturali. Protettorato del Sud Africa fino a pochi anni fa e, ancor prima, addirittura un breve passato in qualità di colonia tedesca, la Namibia è vasta quasi tre volte l’Italia e popolata da neanche due milioni di abitanti. La varietà dei suoi territori, in massima parte desertici, unita alla ricchezza della sua fauna e ai paesaggi naturali pieni di contraddizioni e di colori e anche la sua stabilità politica e la sua discreta sicurezza sociale, ne stanno facendo solo da poco tempo una destinazione turistica di prim’ordine nel continente nero.
Una visita in Namibia è raccomandata ai viaggiatori, non ai turisti, agli amanti dell’Africa in genere, a chi ama gli animali e i paesaggi vuoti e sconfinati e a chi ama l’avventura. Non esistendo una vera rete di trasporti pubblici, occorre prenotare un auto o meglio un fuoristrada per scoprire le bellezze naturali di questo splendido angolo d’Africa.
Le attrazioni turistiche della Namibia sono innumerevoli e sparse nel suo vasto territorio. Quindi per avere una visione completa e senza fretta del paese si suggerisce una ipotesi di viaggio di almeno 3 settimane. L’attrattiva principale è indubbiamente il bellissimo parco nazionale di Etosha, uno dei più grandi dell’Africa. Grande quanto la Lombardia, il parco annovera tra i suoi abitanti elefanti, leoni, rinoceronti, zebre, giraffe, ghepardi e una ricca varietà di rettili e insetti. La sua caratteristica principale rispetto ad altri grandi parchi africani sta nella scarsità, durante l’inverno australe, delle pozze di abbeveraggio per gli animali che fa si che in prossimità di esse i turisti possano avvistare di frequente e in un unico colpo d’occhio una ricca varietà di animali. Uno dei rifugi del parco si chiama “Halalì”, dal grido dei guerrieri indigeni al termine di ogni caccia. Significa, appunto, la caccia è finita. Un nome significativo, dal momento che, da anni, nei parchi della Namibia, si rispetta il divieto assoluto di caccia.
Un’altra bellissima attrattiva è lo stupendo deserto del Namib, le cui dune di sabbia, con tonalità di colori dal rosso all’albicocca a seconda della luce del giorno, oltrepassano anche i cento metri di altezza. A sud del paese, in prossimità del confine con il Sud Africa, si trova uno dei canyon più profondi e vasti esistenti: il Fish River Canyon.
La Namibia è bagnata a occidente dalle fredde acque dell’Oceano Atlantico. Il curioso contrasto tra le bollenti dune del deserto, che si gettano sulla costa, e il mare freddo genera frequenti nebbie sull’esempio di quelle di San Francisco e contribuisce a rendere il clima mite ma spesso grigio. Eppure anche la costa regala suggestive destinazioni turistiche: a sud troviamo la più ricca colonia di pinguini dell’Africa australe e a nord, invece, presso Cape Cross, un’altrettanto ricca colonia di otarie, se ne stimano circa 100mila.
La scarsità della popolazione relega alla sola capitale del paese, Windhoek, il ruolo di città vera e propria con i suoi circa 150 mila abitanti. Gli altri centri urbani, a parte Swakopmund, località balneare di prim’ordine, sono solo paesini o sperduti insediamenti rurali! Tra questi, Luderitz, sulla costa meridionale, merita una visita per i suoi dintorni e per le sue case vivamente colorate e in pieno stile… bavarese!
Migliaia di chilometri di piste ad abbracciare in un solo, indimenticabile viaggio, uno delle più strabilianti e diversità di paesaggi della terra. Le dune ambrate del Namib, che già baciavano l’Atlantico quando ancora l’ultima glaciazione copriva la nostra Europa.
Altopiani selvaggi, puntellati dalle macchie color smeraldo delle euforbie, in un intrico di forre, gole, colline, falesie scoscese, tra le forme bizzarre dei graniti e dei basalti e la distesa infinita del bush come nel Damaraland, cuore palpitante della Namibia.
Foreste di mopane, l’albero dalle foglie di farfalla, tra cui svettano, come giganti addormentati, i tronchi movimentati dei baobab e le fronde slanciate delle acacie camelthorn.
La savana, il mare immenso di erbe odorose, fluttuante nella brezza del mattino. Ed il miracolo dell’acqua, in questo Paese divorato dal deserto: le cascate possenti di Epupa, montagna di acqua a riversarsi nelle viscere della terra in un urlo che lascia attoniti .
La poesia di Ruacana, con il placido fiume Kunene che scivola tra le rocce riarse dissetando un’intera nazione .Le paludi dell’Owamboland, con le chiome danzanti delle makalani nel vento d’inverno ed altro ancora. In nessun altro Paese è possibile incontrare una così radicale diversità di paesaggi. Eppure tra le pieghe di questa terra così cangiante si nascondono ancora altre meraviglie: Etosha, 23.000 kmq di parco con la più vasta concentrazione di specie animali di tutta l’Africa Australe. La Skeleton Coast, distesa senza vita lungo le spiagge dell’Atlantico, a respirare la vera essenza del deserto integrale. Il labirinto di dune “sahariane” di Sandwich Harbour, a pochi passi dalla tavolozza di colori delle saline di Walvis Bay.
Namibia dei diamanti, con le più ricche miniere a cielo aperto di tutta l’Africa, nel profondo sud di Luderitz, la città costiera che con Swakopmund riporta alla mente, tra le sue case bavaresi, la storia coloniale di questo angolo di deserto.
Namibia dei popoli, incredibile crogiolo di razze ed etnie, progenie di migrazioni preistoriche e medioevali, miscuglio tra ceppi Bantu dell’Africa centrale e razze autoctone, i San; e si viaggia ad incontrare i Nama, i Boscimani, dall’impossibile linguaggio a schiocchi, i cui progenitori lasciarono ai posteri gli incredibili graffiti preistorici di Twyfelfontein.
O ancora i fieri Owambo o i bellicosi Herero, con le loro donne ancora oggi agghindate negli abiti vittoriani che i missionari imposero loro per coprire le membra nude.
E gli Himba, i nomadi pastori del nord, il popolo dell’ocra rossa, con i loro villaggi di capanne tra le montagne, pietrificati in un presente che ancora oggi ricorda il Neolitico, a rifiutare una cultura moderna in cui non si identificano. Namibia dei Lodge lussuosi nel cuore della Savana e nello stesso tempo Namibia dei viaggi estremi, lungo mulattiere impervie lontane da ogni pista battuta, come a Marienfluss o in Hartman Valley, ad aprire le igloo nel cuore più selvaggio della natura, a tu per tu con i leoni. gli elefanti, i rinoceronti.
Namibia dall’anima artistica, con gli intagliatori di legno ad Okahandja, o con i canestrai di Oshakati, con l’allegria delle danze dei Damara o con l’imprevedibile fantasia di colori delle stoffe del Caprivi. E quando la notte scende a smorzare il respiro di quest’Africa selvaggia la meraviglia di un cielo infinito lascia ammutoliti, rapiti, con la Croce del Sud a brillare tra miliardi di stelle. Viaggiare in Namibia è come “toccare” tutti gli aspetti dell’Africa australe, sfiorarne le infinite sfaccettature, assaporarne l’essenza.
Ho percorso molte volte le sue piste: ed ogni volta è un’emozione nuova, ogni volta è rinascere in Africa.
Un deserto sconfinato, il Namib (dal quale il Paese prende il nome) e l’Atlantico, ancora più sconfinato, danno vita a uno scenario unico al mondo. Un luogo così, selvaggio e incontaminato, stretto tra oceano e altissime dune dorate, esiste davvero e si chiama Sandwich Harbour. Questo itinerario vi permetterà di scoprire il meglio della Namibia a bordo di comodi 4×4 accompagnati da guide professioniste parlanti italiano.
I punti forti del viaggio sono: Il deserto del Kalahari; Il deserto del Namib e le sue dune (le più alte del mondo!); la costa atlantica: Swakopmund, laguna di Walvis Bay, l’area protetta di Sandwich Harbour; il pittoresco Damaraland: i graniti e gli elefanti del deserto; le incisioni rupestri di Twyfelfontein; il Parco Nazionale di Etosha e la riserva di Ongava.
Nel deserto del Kalahari sarà possibile avvistare gnu, zebre, kudu, orici e molti altri animali. L’escursione nel deserto del Namib per ammirare il sorgere del sole all’interno del parco e poi scoprire le dune più antiche ed alte del mondo nel “deserto che vive”. Ci si sposta poi sulla costa atlantica nella città di Swakopmund. Il panorama cambierà continuamente durante questo trasferimento e ci si potrà fermare per fotografare i passi di Kuiseb e Gaub. Dopo la visita alla fauna marina nella laguna di Walvis Bay: Otarie, Delfini, Balene oltre ad una miriade di uccelli come pellicani e fenicotteri. Dai graniti del Damaraland agli elefanti che si sono adattati alla vita del deserto imparando a rispettare le piante e l’ambiente che li circonda. Ci si tufferà nelle incisioni rupestri di Twyfelfontein, patrimonio mondiale dell’umanità; per chiudere, il safari dei leoni nella riserva di Ongava e la visita di una giornata al parco Etosha uno dei più grandi d’Africa: 22.000 km² , offre una ricca varietà di fauna che annovera 114 mammiferi diversi e più di 300 tipi diversi di uccelli.