di Giuseppe De Pietro
Cuba meta per viaggiatori, amanti del mare, natura e cultura, offre a chi la visita la possibilità di scegliere il tipo di soggiorno più confacente ai propri interessi personali e garantisce pace e salute. “Scoprire la Vera Cuba, la sua natura, i parchi, le sue tradizioni, il suo cuore. Cuba non è solo mare e sole, Cuba è musica, storia, natura, arte, folklore, un popolo allegro e cordiale, Cuba si riconosce negli occhi della sua gente, nei sorrisi dei suoi bambini,nelle mani dei vecchi che suonano la chitarra, il tamburo o fumano un sigaro….”
Cuba adagiata sul Tropico del Cancro, all’entrata del Golfo del Messico è un’isola dove bastano poche ore per passare dalle spiagge alla montagna, da fondali ricchi di vita alle foreste tropicali. Qui regnano vaste aree naturali incontaminate, con una straordinaria biodiversità e grandi siti storici-architettonici Antille e per questo motivo è chiamata anche la “Isla Grande”.
Il tesoro di Cuba è la natura incontaminata che ricopre gran parte della superficie dell’isola, si estende anche alle acque circostanti e a tutte le isolette che formano l’arcipelago. Oltre al mare cristallino e alle lunghe spiagge di sabbia bianca, Cuba ha lati nascosti ugualmente imperdibili. È sufficiente allontanarsi dalla costa per scoprire percorsi alternativi, dove la natura incontaminata è la vera protagonista, salvaguardata dall’intervento attivo dell’uomo.
La natura incontaminata che ricopre gran parte della superficie dell’isola che sono stati istituiti parchi naturali, riserve nazionali e ben sei biosfere. Uno di questi parchi, che si estende tra le province di Guantanamo ed Holguin, è stato dedicato al naturalista tedesco Alexander von Humboldt che nel suo viaggio in Sudamerica descrisse Cuba come un continente in miniatura. Preservare la biodiversità diventa quindi la parola d’ordine del governo attuale. Basti ricordare che alla fine degli anni ’50 del Novecento le foreste ricoprivano solo il quattordici per cento del territorio cubano, oggi la percentuale è salita al doppio. Un grosso patrimonio verde che è stato però colpito dal perdurare della crisi economica e che solo ora sta facendo conoscenza del cosiddetto “ecoturismo”. In realtà c’è ancora molta confusione, alcune zone segnalate come naturalistiche dalle guide turistiche locali sono pure aree di divertimento. Sono pochi i territori che vantano caratteristiche simili ai parchi come li intendiamo noi, così anche i servizi di sostegno, come bivacchi e centri di visita. I sentieri segnati sono rari, non esistono cartine e le guide professioniste non sono sufficienti per accompagnare i turisti attraverso catene montuose, ambienti semi desertici, foreste umide e zone paludose, solo alcuni dei tanti e variegati scenari naturalistici che Cuba sa offrire. Un vero e proprio paradiso terrestre che deve essere ad ogni costo rispettato e preservato dalle minacce ambientali.
Il viaggio può iniziare da sud-est, dalla storica provincia orientale dove sorge Santiago de Cuba. Il suo centro storico, con edifici bassi decorati da balaustre in ferro, presenta vie strette e intricate su vertiginosi saliscendi. Ad est della città c’è la Baconao, una delle sei riserve della biosfera. All’interno della riserva si trova uno dei “veri” parchi nazionali di Cuba: il Parco Nazionale Sierra Maestra, a cavallo fra la Sierra de la Gran Pietra (Grama) e Sierra Tarquinio (Santiago). È il maggior sistema montuoso dell’isola, e la fitta foresta pluviale che la ricopre. In due giorni si può salire al Pico Real del Tarquinio (m 1974), la cima più alta di Cuba, in un ambiente selvaggio e avvolgente, per vivere una delle escursioni più emozionanti per i camminatori esperti, da qui è possibile fare anche un trekking di tre giorni.
Si snoda dall’Alto del Naranjo fino al villaggio Las Cuevas sul mare, che va effettuato di preferenza nella stagione secca (da novembre ad aprile). Nell’area centrale della costa ovest, per respirare l’atmosfera coloniale si può fare un giro nelle strette vie ciottolate del centro storico di Trinidad, in un complesso urbano fra i più interessanti dell’isola. Dalla città, con una locomotiva a vapore è possibile visitare la Valle de Los Ingenios e vedere le rovine degli zuccherifici del XIX secolo che hanno reso ricca la città, grazie allo sfruttamento schiavista delle piantagioni di canna da zucchero. Fuori dal centro abitato ci sono alcuni ranch per turisti che organizzano escursioni a piedi e a cavallo lungo la suggestiva cascata del Salto del Caburnì e sulla catena montuosa della Sierra del Escambray. Più a nord, sulla costa caraibica, c’è il Parco Nazionale Cienaga de Zapata, anche questo incluso in una riserva della biosfera, un vasto territorio le cui paludi di macrovie sono il regno incontrastato del coccodrillo cubano, specie endemica. A dieci minuti d’auto dalla celebre Baia dei Porci è possibile vedere questo grande rettile nei vasconi del vivaio La Boca de Guama. Anche se molte parti del parco restano off limits per i visitatori, le escursioni nella foresta, o lungo i canali e lagune, permettono di osservare tantissime specie di volatili migratori, come aironi, fenicotteri e gru, oppure endemici, come il colibrì di Elena, con il suo centimetro e mezzo di lunghezza considerato l’uccello più piccolo al mondo. Da vedere anche l’odierna capitale, L’Avana, una metropoli popolata e vivace, che, nonostante la diffusa povertà e lo scalcinato aspetto dei suoi edifici, seduce il visitatore come il canto di una sirena. Il centro storico è il più vasto nucleo coloniale dell’America Latina. Al suo interno sono concentrati quasi tutti i musei, le botteghe d’epoca, i punti caratteristici del mito hemingwayano e i circuiti di vista sono ben segnalati. Da non mancare come meta la cattedrale di San Cristobal e il Malecòn, il mitico lungomare che spesso è investito dalle mareggiate e che di sera diventa il “salotto” degli habaneros.
Sicuramente un luogo da vedere è anche il nord-ovest, questa e la zona dello sviluppo più antico, dove sono prosperate le piantagioni di tabacco tuttora operanti e le prime piantagioni di canna da zucchero, poi estese nel resto dell’isola. La provincia di Pinar del Rio è una lingua di terra attraversata dalla Cordigliera Guaniguanico, dove si trovano alcuni degli scenari più affascinanti dell’isola. Il primo contrafforte naturale che s’incontra è la Sierra del Rosario, una serie di collinette dominate dalle due gobbe di cima El Pan de Guajaibón (m 699), ricoperte da foreste di pino e quercia. Per visitare la zona è necessario raggiungere il villaggio di Soroa, dove ci si può recare all’orchidario, che ha oltre 600 specie, tra cui 250 cubane, e tanti altri esemplari di flora tropicale. Interessante è anche la visita alla comunità ecologica Las Terraz, che basa la sua economia su turismo e lavorazione del legno. Questo parco è il paradiso dei cicloturisti organizzati, che vengono fin qui dal Nord Europa perché trovano percorsi molto differenziati su piste, sentieri forestali e strade, senza il pericolo del traffico delle auto, in molti casi precluso o scarso. A ciò vanno uniti il clima, la bellezza dei posti e la solitudine dei luoghi. Percorsi segnati e percorribili anche a piedi, circondati da piccoli laghetti, con alcuni itinerari di un paio d’ore, permettono di addentrarsi dentro la foresta tropicale e raggiungere una vecchia piantagione di caffé francese.
Più a ovest, alla base della Sierra de Los Órganos, un’eccezionale veduta è offerta dalla valle di Viñales, che ha caratteristiche geo-morfologiche uniche in tutta Cuba. Un paese a due piani: sopra foreste e colline rocciose modellate dalla natura, coltivazioni del leggendario tabacco e fattorie costruite dall’uomo, sotto grotte e gallerie, fiumi e laghetti. Base ideale per la visita alla depressione carsica è la cittadina di Viñales, caratterizzata da basse case di legno con veranda, diventata Monumento Nazionale. La valle, protetta da un Parco Nazionale, offre un eccezionale paesaggio: i campi coltivati negli avvallamenti, detti hoyos, sono circondati da isolate e tondeggianti colline rocciose, disseminate di grotte, chiamate mogotes, in mezzo alle quali spiccano le sagome delle palme reali. Questo albero, inserito nell’emblema di Cuba, è onnipresente e caratterizza con milioni di esemplari l’aspetto di tutta la nazione. Inoltre ha anche un ruolo religioso nella Santeria, la religione di origine africana trapiantata nell’isola dagli scavi. Un viaggio nella natura di Cuba, terra meticcia creatasi in cinque secoli, figlia di tanti padri eppure così unica, con un popolo amichevole e fiero, permette di scoprire anche le contraddizioni e la cultura di questa nazione unica.
Cuba spicca nel panorama Ecologico Internazionale, per la cura data alle zone naturali, ha più di duecento aree protette, una varietà biologica ampia, il suo arcipelago è molto ricco di flora e fauna, ecosistemi dai boschi umidi tropicali fino alle sue coste marine e fondali, per conoscere queste realtà.
Il tramonto getta una luce dorata sui giardini di corallo che fioriscono a circa ottanta chilometri dalla costa meridionale di Cuba. Battezzati da Cristoforo Colombo in onore della regina Isabella, i Giardini della Regina, un remoto mosaico di isolotti corallini, mangrovie e reef, sembrano essere sfuggiti all’azione del tempo e alla mano dell’uomo.
Li visitammo quindici anni, e restammo stupefatti per la ricchezza di vita marina. Ora siamo tornati con la curiosità di scoprire come sia cambiato negli anni, alla luce dei mutamenti climatici, questo parco nazionale cubano che oggi si estende per circa oltre duemila chilometri quadrati.
Nella nostra prima immersione ci troviamo in mezzo a una vasta distesa di madrepore Acropora palmata, specie a grave rischio di estinzione sempre più rara in tutti i Caraibi. Tra le grandi ramificazioni si aggirano grugnitori e lutianidi. È proprio ciò che speravamo di vedere: è come se il tempo qui si fosse fermato, e questo mondo di coralli e pesci sembra identico a quello che avevamo ammirato tanti anni prima. La guida subacquea che da vent’anni s’immerge in queste acque, ci fa esplorare un reef più profondo abitato da quattro specie di cernie, tra cui una golia grande quanto una stufa. Il fondo sembra ancora più ricco di pesci e di squali di quanto ricordassimo.
Dedichiamo una mattina all’esplorazione delle mangrovie, una foresta sommersa abitata da nugoli di piccoli pesci argentei. Poi ci spingiamo in mare aperto, ritrovandoci circondati da decine di eleganti squali seta. Al tramonto torniamo tra le mangrovie: l’oscurità è rotta solo dal fascio delle nostre torce subacquee. Seguiamo un coccodrillo americano intento a cacciare. Incontrare una simile abbondanza di prede e super predatori in un unico ecosistema e in un solo giorno è davvero incredibile.
L’oasi marina è sempre più ricca perché è protetta attivamente questa parte di mare dove maree e correnti aiutano a distribuire nutrienti e larve di ogni specie. Finora l’ecosistema marino ha resistito allo sbiancamento dei coralli, anche se fronteggia gli stessi rischi di altri reef man mano che i mari si riscaldano, si acidificano e si innalzano.
Cuba sviluppa una politica di protezione dell’atmosfera, delle acque interne e costiere, del suolo, della flora, della fauna e applica una riforestazione razionale delle sue aree montuose e boschive, come parte di un programma ufficiale per la preservazione dell’ambiente.
Studi sulla rigenerazione delle selve tropicali sempre verdi, realizzati da ricercatori cubani nella Sierra del Rosario (una delle quattro riserve della biosfera, permettono oggi all’ONU di applicare in altre regioni del mondo questa ricca esperienza.
Una politica di mantenimento e di protezione della flora e della fauna rende possibile che territori estesi, come la Ciénaga de Zapata, la più grande palude di tutti i Caraibi, custodiscano decine di specie vegetali e animali endemici.
Da poco più di un decennio, ogni opera di ingegneria progettata nel paese deve essere sottomessa a un’accurata analisi da parte di uno staff specializzato, che ha il compito di impedire che lo sviluppo industriale, sociale o turistico provochi danni all’ambiente.
In virtù di ciò, sono stati promossi diversi studi approfonditi per procedere alla decontaminazione della Baia di la Habana, il più importante porto cubano, e delle altre insenature. Riguardo alla preservazione della qualità delle acque interne (fiumi, acque sotterranee, stagni e lagune), si sta realizzando progetti regionali sulle risorse idriche, al fine di garantire la giusta amministrazione delle fonti ed evitare la loro contaminazione.
Cuba è uno dei soli quattro paesi dei Caraibi che può contare su un’organizzazione per la protezione dell’ambiente e dell’uso razionale delle risorse naturali, con facoltà esecutiva e legislativa. Esistono inoltre numerose organizzazioni, incaricate di riunire coloro che difendono il patrimonio ambientale.
A Cuba, il suolo costituisce la seconda risorsa naturale in ordine di importanza, dato gran parte del territorio nazionale è adibito all’agricoltura e all’allevamento. Per questo si sta realizzando un programma di riabilitazione delle terre come prevenzione degli effetti che più incidono in questo senso, ossia salinità, acidità ed erosione.
Specialisti hanno realizzato un inventario dettagliato della flora e della fauna cubana, sebbene non risulti completo a causa della straordinaria biodiversità della Maggiore delle Antille.
La conservazione della natura a Cuba è uno dei temi ed è formata da rappresentanti degli organismi statali. Di recente, sono state completate le disposizioni governative per le politiche di protezione e di amministrazione delle risorse naturali, in conformità alla politica interna e agli accordi internazionali. Ci sono varie Regioni Speciali a Sviluppo Sostenibile che non sono comprese in alcuna delle categorie precedentemente menzionate, e che sono costituite dai quattro grandi sistemi montuosi, dalla Ciénaga de Zapata e dagli arcipelaghi di Sabana-Camagüey e di Los Canarreos.
Cuba è ancora possibile esplorare barriere coralline, tra le più belle ed incontaminate dei Caraibi e visitare l’intero arcipelago, un paradiso naturalistico, dove ogni singolo elemento concorre alla conservazione dell’habitat. Ricordare la ricchezza della flora costituita da oltre 6000 specie di piante superiori, per oltre la metà specie autoctone ed alcune delle quali vere e proprie curiosità botaniche, significa considerare Cuba come un incredibile giardino. Le montagne ed il paesaggio rurale contribuiscono a dare varietà all’isola di Cuba.
http://www.turismodecuba.info