di Franco Gualtieri
Il Tangoterapia, metodo di ballo che è stato dimostrato possedere funzioni terapeutiche per malattie che coinvolgono il fisico e la psiche, in grado di migliorare notevolmente la qualità della vita delle persone.
Il ballo non solo come divertimento o passatempo, ma come un vero e proprio metodo di cura. Il Tango argentino, definito nel 2009 dall’UNESCO: “Un Bene Culturale Immateriale”, facendolo diventare di fatto patrimonio dell’Umanità. Patrimonio culturale in quanto incarnazione di un popolo, quello Argentino. Che tuttavia, ha anche tutte le carte in regola per poter essere definito anche “patrimonio per la salute”. Non a caso, in tutto il mondo sono state condotte ricerche che dimostrano le sue funzioni terapeutiche per malattie che coinvolgono il fisico e la psiche, al fine di migliorare notevolmente la qualità della vita delle persone. Sulla base di questi studi scientifici, il Reparto di Riabilitazione Specialistica dell’Ospedale San Giuseppe di Milano ha scelto di introdurre la “tangoterapia” nei protocolli clinici per i percorsi di riabilitazione di diverse malattie quali Malattia di Parkinson, sclerosi multipla, esiti di ictus, disturbi dell’equilibrio neurogeni e patologie croniche respiratorie. Dopo una prima fase sperimentale, condotta nel luglio scorso, a ottobre 2012 ha preso il via il progetto vero e proprio che prevede due sessioni settimanali di circa 45 minuti ciascuna, condotte da Marilena Patuzzo, Coordinatrice Infermieristica della Riabilitazione Specialistica Neurologica e della Neurologia, nonché Maestra di ballo professionista. Gli esperti sono concordi sull’accessibilità da parte di chiunque alla pratica del Tango. Per come è strutturato si ritiene infatti che il Tango Argentino vada ad agire positivamente sulla sfera fisica, psicologica e relazionale. Per quel che riguarda l’aspetto fisico, è indicato come ri-allenamento allo sforzo/riabilitazione in pazienti con patologie respiratore e cardiocircolatorie e per persone affette da problemi dell’equilibrio, del controllo della postura di origine ortopedica e di natura neurologica come Sclerosi Multipla e Malattia di Parkinson – ed è soprattutto su quest’ultima patologia che si sono concentrati i maggiori studi scientifici con risultati sorprendenti. Il Tango, come per altri tipi di danza, permette di fare attività fisica in modo piacevole, ma per la particolare modalità tecnica di esecuzione dei passi, obbliga a migliorare la consapevolezza e il controllo della propria corporeità (competenze propriocettive); inoltre, la forte connessione tra l’intenzionalità di compiere un preciso movimento e il corpo che deve eseguirlo attivamente (sfruttando cambi di peso e di direzione, torsione del busto, passi sia in avanzamento che in arretramento, pause e accelerazioni), fanno sì che vi sia un progressivo e costante miglioramento dell’equilibrio, della postura e della qualità del movimento. Quanto all’aspetto psicologico e relazionale, invece, i corsi di tangoterapia sono utili anche per le persone che devono riappropriarsi delle proprie capacità/potenzialità e per soggetti con difficoltà a rapportarsi/accettare il proprio corpo (soggetti obesi, mastectomizzati, colonstomizzati eccetera). Se utilizzato come terapia o coadiuvante di essa, il tango rappresenta un’opportunità per curarsi in modo piacevole, che fa sentire fin da subito “meno malati”, grazie anche all’associazione mentale tra il ballo e situazioni di benessere, di allegria o di festa. La possibilità di interpretare liberamente ogni brano, secondo il proprio stile e personalità e a seconda delle situazioni (stato emotivo, partner, musica, contesto…) farà in modo che ogni tango sia “unico”, ballato al ritmo del cuore e dell’anima.