di Giuseppe De Pietro
Costa Rica, dove il viaggiatore trova emozioni. Uno dei luoghi al mondo più ricchi di biodiversità, tra i più tutelati con la più alta percentuale di aree protette con un concentrato di ambienti climatici, flora e fauna. Dove la qualità della vita e l’eco-sostenibilità sono molto importanti, quindi si presta ai viaggiatori che amano la natura e avventura. Il territorio è destinato a Parchi Naturali, molti dei quali con attrezzature e percorsi di avvicinamento ed esplorazione “emozionale” Si può praticare un turismo balneare poiché il Paese dispone di coste sia sul Pacifico che sul Caribe. Le spiagge sono circondate da boschi, e hanno una grande diversità naturale, con possibilità di escursioni verso le foreste di mangrovie, la pratica del diving, surf, sportsfishing, escursioni su sentieri o passeggiate a cavallo. Il Costa Rica è adatto anche a un viaggio di carattere culturale ed educativo, anche per famiglie con bambini per la presenza di parchi didattici attrezzati, campus universitari, scuole di lingua spagnolo/inglese. Tante le attività per praticare sport, come pesca d’altura, canopy, cavallo, rafting, trekking raid moto e bike, golf. La zipline è un’imbragatura, si sale sulle pendici per una ventina di minuti grazie a una seggiovia, si scende individualmente, appendendosi a carrucole che scivolano a valle lungo sette tratti di cavo sospeso sulla foresta, a un’altezza variabile.
Si può optare anche per un turismo benessere inteso come biodiversità e natura che concentrano molte attrattive nei dintorni dei Parchi e delle aree vulcaniche (Arenal e Rincon del la Vieja). Il Parco nazionale del Tortuguero, immerso per buona parte nella foresta tropicale, ma che si affaccia sul mar dei Caraibi con chilometri di spiagge incontaminate, dove vanno a riprodursi varie specie di tartarughe marine. Panorama mozzafiato di foresta pluviale lago e vulcano. Esperienza indimenticabile, in tutti i sensi, più tranquillo inerpicarsi lungo uno degli innumerevoli e ben segnati percorsi di trekking, tra cascate e ponti sospesi sulla foresta. Il Parco del Tortuguero, sulla costa caraibica del Costa Rica, è talmente magico e avvolgente che in breve ti senti parte di questo capolavoro naturale; come quando esordisce improvviso un temporale tropicale e tutto rimane sospeso, immobile.
E’ magnifico restare fermi ad ascoltare queste grosse gocce che percuotono le foglie e la superficie dell’acqua come un suono di tamburi in armonia con la natura tutt’intorno, mentre noi, come ascoltatori in una platea ci lasciamo attraversare dalla vibrazione che promana da questo spettacolo, quasi fosse un mantra profondo. Ed è così che, dopo il forte acquazzone, il sole torna a far breccia tra le scure nubi e sui lembi di terra più esposti non è inusuale vedere i freddolosi coccodrilli che con fauci spalancate cercano di assorbire più calore possibile per poi, nella notte, sondare le acque del fiume alla ricerca di prede.
O ancora osservare i tanti uccelli del parco come i black heron che, appoggiati su di un masso o su un tronco riverso, asciugano il piumaggio dispiegando le loro meravigliose ali come fossero lenzuola stese al sole; o ancora le iguana che immobili sui rami cercano di scaldarsi in tutta sicurezza facendo ricorso al loro elaborato mimetismo. Tenendo lo sguardo alzato e scrutando tra gli alberi, scoviamo la schiena argentea di alcuni Bradipi, animali simbolo del Costa Rica. Sono timidi, schivi ed incredibilmente lenti, agganciati con le loro enormi unghie mentre con il capo girato a guardarti, sembra quasi sorridere.
Dopo l’escursione sul fiume inoltrarsi a piedi nella fitta giungla, esplorando un tratto di foresta tra il fiume e l’oceano. E’ incredibile come i suoni mutino con l’allontanarsi dal fiume, passando per la profondità della foresta fino ad arrivare sulla spiaggia dove è il rotolare delle onde a fare da colonna sonora a questa magia. Anche questo percorso è ricco di sorprese, infatti imbattersi in moltissimi animali, soprattutto serpenti che senza l’occhio esperto di chi vive in questo luogo non si sarebbero mai visti pur passandoci accanto. Arrotolata su una pianta quello che all’inizio sembra un fiore giallo si scopre di essere in realtà una vipera chiamata Oropel. Questo tipo di serpente non raggiunge grandi dimensioni ma la sua potenza non sta tanto nella stretta quanto nella pericosità del suo veleno, ed il suo colore giallo brillante né è un chiaro segnale.
In realtà, la morfologia del suolo dà luogo a dodici microclimi diversi, ed è questo il motivo della biodiversità. Sulla costa caraibica c’è la foresta pluviale (e sì, lì piove, tanto). Uno pensa di poter avere un’idea abbastanza precisa di cosa possa essere fino a quando non la vede da vicino e scopre che tutto è non solo verde, intricato, ombroso e stillante, ma gigantesco: i tronchi, le radici, le foglie, le felci, i ragni grossi come piattini, le lucciole lucenti come lampadine. Ma in Costa Rica c’è comunque da divertirsi, con gli animali: iguana, scimmie, alligatori, uccelli coloratissimi, 133 diverse specie di rane. La giungla è fitta, densa e popolata e regala attimi indimenticabili che vanno dalla contemplazione delle cime altissime degli alberi al suono emesso dal vicino oceano ed è facile che il tempo passi senza accorgersi che è quasi ora di tornare.
Farsi un lungo giro di notte, alla luce delle torce, ma con una guida è un’esperienza straordinaria e magica. Sembra di essere in un’edizione 3d di Avatar, ma a impedire di perdersi nell’idillio c’è il fatto che bisogna stare attenti ai serpenti e alle bullett ants, le formiche proiettile. Sono grandi più o meno tre volte le formiche che conosciamo noi, il loro morso è, dicono, il più doloroso che si possa provare.
Lungo la costa caraibica, d’estate, le tartarughe giganti si trascinano sulla sabbia per arrivare a deporre le uova all’ombra dei primi arbusti, la sabbia è scura e il sole le cuocerebbe, nel resto dell’anno, rimangono solo centinaia di buche. Cala una nuova sera sul Parco Tortuguero. Così seduti davanti al fiume mentre il sole scende furtivo tra gli alberi, tra il chiacchiericcio dei viandanti ed i suoni degli uccelli che scandiscono la fine di un altro giorno in questo angolo di mondo ancora largamente dominato dai cicli della natura, ci regaliamo un po’ di relax sorseggiando un cocktail. Il parco è l’ideale per l’osservazione della flora e della fauna locale ed è una delle principali attrazioni per l’osservazione delle tartarughe verdi di mare soprattutto durante il periodo in cui depongono le uova che va da luglio a fine agosto.
Oltre all’osservazione degli animali è possibile fare escursioni sia in barca che in canoa che e a piedi accompagnati da esperti biologi che hanno scelto in generale il Costa Rica e nello specifico questo posto come luogo ideale per i loro studi. Ci sono montagne che sfiorano i quattromila metri, ed oltre mille e trecento chilometri di costa tra mar dei Caraibi e Oceano Pacifico, quattordici vulcani ammantati di foreste, sei dei quali attivi. Il clima è tropicale: quindi fa caldo per tutto l’anno, e le stagioni, in teoria, dipendono dal fatto che piova poco (da dicembre ad aprile) o tanto (da maggio a novembre). Oltre a un clima gradevole e una straordinaria biodiversità le popolazioni locali che vivono nei pressi di grandi parchi e aree protette, godono di una migliore qualità della vita, vanta alti tassi di crescita, stabilità economica e basso tasso di criminalità, con l’alfabetizzazione alta così come l’aspettativa di vita. Grazie a una combinazione di stabilità politica, scelte ambientali virtuose, crescita costante. È piuttosto probabile che la stabilità derivi anche dal fatto che in Costa Rica l’esercito è stato abolito.
Tutto questo succede senza che in Costa Rica esistano opere d’arte, siti storici o monumenti di rilievo e con una cucina sostanzialmente a base di riso e fagioli neri, serviti separati nel piatto nazionale, il casado, o mescolati assieme a colazione. E tutto questo fa pensare che forse, in Costa Rica, varrebbe la pena di andare non solo per vivere una bellissima esperienza a contatto con la natura, ma anche per farsi venire qualche idea.
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