di Franco Gualtieri (Corrispondente da Buenos Aires)
Ne sono stato felicissimo viaggiare al Cerro Aconcagua era una delle attrazioni che volevo vedere. Un tempo la ferrovia che collegava la costa pacifica con Buenos Aires, ormai in disuso è rimasto un esempio di archeologia industriale, poi El Puente del Inca, meravigliosa attrazione termale, la natura fortissima con le montagne imponenti ed i colori meravigliosi che ricordano la tavolozza di un pittore, andavo alla ricerca del Condor delle Ande.
Il condor delle Ande, lo si trova comunemente in Argentina e Perù, è uno dei rapaci con la maggior apertura alare, puù raggiungere anche i 3 metri. Pur essendo di grosse dimensioni, riescono a volare perfettamente. Il suo peso raggiunge i 15 chilogrammi. Generalmente vivono i zone ventose dove possono planare con il minimo senza grandi sforzi.
Questo volatile in passato ha rischiato l’estinzione per mano dell’uomo perchè creduto predatore di animali domestici. Il condor delle Ande è un necrofago. Il piumaggio di questo animale spazzino è scuro che tende al color nero con i remiganti copritrici di colore bianco. Facilmente riconoscibile perchè la sua testa è nuda e non presenta piumaggio. Soltanto nei maschi vi è una cresta carnosa che raggiunge i dieci centimentri. Il colore dell’iride del maschio è bruno pallido mentre quello della femmina è rossastro, questo è un fattore molto importante nel riconoscere i due sessi.
Dando vita ad un solo pulcino ogni due anni, la sopravvivenza di questo animale dipende da programmi di riproduzione in cattività Questo volatile in pochi minuti riesce a strappare molti brandelli di carne dalle carcasse perchè ha un becco robusto. Il collo è abbastanza lungo senza piumaggio, alla base è presente un collare di colore bianco e le sue zampe sono grigie. La forma della coda del condor delle Ande è rettangolare ed è molto corta. Non hanno delle forti unghie perchè sono dei volatili che si nutrono di carogne. I piccoli di condor delle Ande sono nidicoli, inizialmente il loro collare è di colore bruno e dopo diventa rossastro.
Al quarto anno di vita il colore del collare diventa bianco. Diventano adulti quando raggiungono l’ottavo anno d’età e dopo tre anni circa si crea la cresta. La vista del condor delle Ande è molto acuta ed è agile quando sorvola centinaia di chilometri in ricerca di carcasse. Può digiunare per molte settimane e in una sola volta riesce a mangiare una quantità di carne che raggiunge il 50% del suo peso corporeo. Solitamente nidifica dove ci sono delle cavità rocciose deponendo un solo uovo. Il piccolo nasce dopo due mesi di incubazione e rimane nel nido fino a quando arriva a 6 mesi. Si può avvistare questo volatile in Colombia e nella zona montagnosa delle Ande.
Questi uccelli si trovano in regioni montuose, come si evince dal loro nome, ma popolano anche regioni costiere lambite dalle brezze oceaniche e persino aree desertiche caratterizzate da forti correnti d’aria calda. Questi condor sono per lo più neri, ma i maschi hanno un caratteristico “collare” bianco e anche alcune chiazze bianche sulle ali. Come i loro parenti, i condor californiani, i condor andini hanno il cranio glabro.
I condor sono avvoltoi, e pertanto aguzzano lo sguardo alla ricerca di carcasse, che costituiscono la parte più importante della loro dieta. Preferiscono divorare grandi animali, selvatici o domestici e, piluccando le carcasse, svolgono l’importante funzione di tenere pulito l’ambiente. Lungo le coste i condor si cibano di animali marini morti, come foche o pesci. Questi uccelli non hanno gli artigli propri dei feroci predatori, ma razziano i nidi degli altri uccelli in cerca di uova o persino di piccoli.
Questi uccelli dalla lunga vita hanno superato, in cattività, i 75 anni, ma si riproducono a ritmi lenti. Una coppia di uccelli dà vita a una sola nidiata ogni due anni, ed entrambi i genitori devono prendersi cura dei piccoli per un anno intero.Il condor delle Ande è considerato in pericolo, ma è in condizioni decisamente migliori rispetto al cugino californiano.
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