di Giuseppe De Pietro
Il viaggio dei sogni è, senza dubbio, il giro del mondo. Partire, arrivare, ripartire ancora per qualsiasi posto suggerisca la fantasia, visitando tutto quello che si vuole, e si può. Bello, certo, ma un po’ complesso da organizzare. Per ora, girando per la rete, abbiamo trovato le istruzioni per cominciare, almeno, a organizzarsi a girare per il mondo.
Luoghi cinque continenti, nuovi amici, giornate indimenticabili: il viaggio intorno al mondo è stata l’occasione di investire in se stessi, crescere e scoprire le diverse meraviglie del mondo. E tutte le foto e le parole raccolte in mesi di viaggio sono diventati un ebook da non perdere, la storia di un viaggio intorno al mondo low cost ed ecosostenibile alla scoperta di tanti posti, ma anche di se stessi.
Quante volte abbiamo sognato di lasciare tutto e partire intorno al mondo? C’è chi l’ha fatto, chi ha deciso di partire alla scoperta di se stessi e del mondo.
Nel 1975, però, qualcosa è cambiato. Durante un incontro nell’agenzia fotogiornalistica “De Pietro Press International Photos” nei pressi del Colosseo che dirigevo realizzando anche dei reportage di viaggio per alcune riviste italiane ed estere. Capiscono di volere di più, Roma è diventata improvvisamente piccola e stretta e il desiderio di cambiare, di scoprire cresce sempre di più. E allora i soldi che avevano risparmiato per comprarci un vecchio appartamento lì, dintorno, decidemmo quei soldi di investirli in un viaggio intorno al mondo.
Come è nato questa idea del viaggio intorno al mondo?
Cercando nel cassetto quel sogno, abbiamo iniziato fantasticando poi ci siamo detti semplicemente ma perché no?
Abbiamo abbandonato temporaneamente i rispettivi lavori a Roma per andare alla scoperta del mondo come investimento su noi stessi.
Come avete coniugato l’idea del giro in modo al turismo sostenibile e all’ecologia?
Per prima cosa il bagaglio, solo 18 kg per il giro del mondo con 35 gradi a la Avana e 5 a Wellington, in Nuova Zelanda. Nessun souvenir o acquisto fatto in giro, spostamenti con mezzi pubblici e abbonamenti giornalieri alla mano.
Abbiamo consumato in due quattro paia di scarpe e percorso 52mila chilometri.
Il cibo solo quello locale acquistato nei mercati con prodotti di stagione, ovviamente differenziata sempre.
A San Francisco patria della strategia zero ci siamo ritrovati a parlare con una ragazza di orogine messicana, della raccolta differenziata e in particolare una frase mi è rimasta impressa di Julia: ogni cosa che buttiamo via non è “via” per questo dobbiamo ridurre i rifiuti che produciamo.
Qual è il ricordo che vi è è rimasto più a cuore?
Credo che siano tanti i ricordi la nostra valigia è carica proprio di questo, di persone conosciute, posti dove ci siamo persi e immersi. Un ricordo che mi sta particolarmente a cuore è Isla di La Toja nella parte di Galizia in Spagna quando abbiamo scelto il nome per la bimba di due cari amici.
Ecologia e mondo: qual è il paese più ecologico che avete visitato e quali sono le differenze che avete notato?
Ogni paese ha le sue peculiarità, di sicuro San Francisco è la città che sta spingendo di più, Bangkok invece è quella messa peggio.
Come siete cambiati dopo questo viaggio intorno al mondo?
Accettiamo a braccia aperte gli imprevisti, non cerchiamo la perfezione e forse anche per questo motivo siamo pieni di amici.
Cosa significa per te viaggiare sostenibile?
Avere rispetto del luogo in cui ti trovi momentaneamente a partire dalle persone che lo abitano da sempre, poi della cultura, dei paesaggi e della natura.
Un viaggiatore sostenibile cerca anche di informarsi degli usi e del luogo che lo ospita, è pronto a vivere quei giorni nello stesso modo in cui vivono i locali a confrontarsi, ad apprendere. In questo modo capisce e comprende molto anche di sé stesso.
Vi sentite più turisti o viaggiatori?
Ci sentiamo viaggiatori sempre, anche a Roma. Nel senso che guardo sempre con curiosità quello che mi circonda. Per questo dal 2000 Giuseppe ed io abbiamo fondato la rivista “Suntime Magazine”, proponendo itinerari di turismo sostenibile in Italia e nel mondo.
Perché c’è così tanto da vivere e scoprire anche nel proprio territorio. E poi più persone conoscono un territorio a piccoli passi più questo potrà essere valorizzato, conosciuto e tutelato.
Il giro del mondo che tu avevi in mente da dove si comincia?
Chiudi gli occhi, visualizza il mondo… e cerca virtualmente di abbracciarlo tutto. Poi riapri gli occhi, metti sul tavolo la più grande cartina geografica che hai e inizia a trasformare il sogno in realtà. Definisci le destinazioni che vorresti vedere, considerando la lingua, il fatto che in generale l’emisfero sud costa meno di quello nord e poi il clima e la durata del viaggio. Budget e meteo sono appunto una questione di emisfero: ricordate che il clima di ciascun emisfero è opposto all’altro e, in termini economici, i prezzi tendono ad abbassarsi molto sotto l’Equatore. I presupposti che pesano maggiormente nella scelta dell’itinerario, oltre ai propri interessi, sono il tempo a disposizione, le lingue parlate e dove abitano gli eventuali parenti lontani che si hanno. Personalmente sono stato spinto dall’amore e dalla curiosità per la natura, per le bellezze del mondo e delle culture diverse dalla mia.
Quando si può dire di aver fatto il giro del mondo, quando in un viaggio si toccano tutti i continenti? Ad esempio, tu che percorsi hai fatto e che paesi hai attraversato?
Per me fare il giro del mondo vuol dire circumnavigare la terra. Che sia verso Est guadagnando un giorno di vita; verso Ovest, ideale per non soffrire il jet lag; oppure da Polo a Polo, il più difficile, fatto da non più di 10 persone al mondo. Io ho sempre fatto il giro del mondo verso Est. Quando qui era inverno, andavo nell’emisfero sud, mentre d’estate al nord. Due dei miei tre giri hanno toccato i 5 continenti. Diciamo che la scelta dell’itinerario e dei posti in cui fermarsi è molto soggettiva, ma ci sono due tappe classiche: gli on the road negli Stati Uniti coast to coast e in Australia da nord a sud. In questi paesi è ancora viva e ben presente la cultura dell’autostop e ci sono ottime linee di bus con cui è possibile attraversare anche lunghi tratti. Un altro grande classico da prevedere in un itinerario intorno al mondo è sicuramente il sud est asiatico, dalla Thailandia all’Indonesia.
Come funziona questo biglietto RTW?
E’ semplice: un biglietto Round the World (RTW) è aperto un anno, vola solo con compagnie di linea e ha due formule. Quella in cui la direzione deve essere sempre la stessa, verso Est o verso Ovest. E quella che va per miglia, quest’ultima più flessibile ma anche più cara. Grazie alle tre alleanze delle compagnie aeree, che ognuna copre tutto il mondo – Star Alliance, One World, Sky Team – i biglietti giro del mondo posso costare quanto una semplice andata e ritorno lungo raggio. L’intero itinerario va prenotato prima di partire, ma può essere modificato durante il viaggio (a volte con una piccola penale, a volte gratuitamente). I principali hub mondiali sono: Londra per l’Europa, Bangkok per l’Asia, New York e L.A. per gli States e Sydney per l’Oceania.
Più gli aeroporti sono importanti, meno cara sarà la tratta. Ultimo, è spesso interessante arrivare in una destinazione, fare un percorso via terra (surface) e poi ripartire da un’altra destinazione.
Girato tutto il mondo, diteci dove tornereste anche domani, dove tornereste sempre, dove avete ricordi più belli e quali paesi invece vi hanno lasciato indifferente. Detto ciò, a vivere dove andreste?
Allo stesso posto no! In quanto ci sono quasi 200 Paesi al mondo e vorrei visitarli quasi tutti. Domani torneremmo in Australia, per perderci sulle sue strade rosse. L’Etiopia, è bellissimo, un paese che ci ha dato moltissimo, soprattutto in termini umani. Anche l’Africa Sub sahariana ha molto fascino, per i rapporti umani, ma soprattutto per la bellezza dei luoghi. I paesi che non ci ha affascinato? La Cina, credo perché l’ho vista per poco tempo e forse in modo superficiale. E le zone popolari del down town americano. Anche la Russia è una destinazione “dura”, con la quale è difficile interagire e staccare un sorriso ai locali. Dove ci fermeremo a vivere, oltre dalle tue parti, nei pressi del Colosseo? Ogni paese ha un suo fascino, ma per questa fase della nostra vita il paese più adatto è forse il Sud Africa, Paese in crescita e che preserva ancora autenticità.
Andiamo sul pratico: quali sono i posti dove avete trovato più difficoltà sia negli spostamenti, che rispetto all’ospitalità e all’interazione con le persone? Il posto più strano in cui avete dormito?
In linea di massima tenete a mente che più un paese è povero, meno si spende e più la gente è accogliente. Più è caro, più la gente è diffidente e più costa mangiare e spostarsi. Ci spostavo con ogni mezzo, autostop, navi cargo, saltando sui treni merce… Non esiste posto dove non abbiamo trovato un passaggio. I cinesi erano forse i più difficili, ma soprattutto perché non riuscivamo a comunicare. In generale, meno i luoghi sono tecnologicamente avanzati, più è facile comunicare, in quanto la gente è più propensa ad aprirsi all’altro in modo reale (e non virtuale). Tra tutti, il posto più strano in cui abbiamo dormito è stato in uno sportello bancomat a Stocolma, ogni tanto (ci esercitavamo a dormire in luoghi estremi).
Questione sicurezza: come si viaggia senza correre rischi? Avete mai avuto paura tanto da desiderare di tornare indietro?
Si, ho spesso pensato di tornare indietro, ma solo verso Est… quindi per tornare eravamo obbligati a circumnavigare la terra! Tra le situazioni più pericolose che ci sono capitate, in Cina, mentre dormivamo in un parco, mi ha punto un ragno (direi velenoso) che mi ha infettato l’occhio per diversi giorni. Per viaggiare in tranquillità prima di partire consultanto il sito del Ministero degli Esteri, così da conoscere bene le condizioni di ciascuna delle destinazioni toccate. Esistono poi delle assicurazioni di viaggio specifiche per il giro del mondo, che hanno prezzi diversi a seconda della validità: dai 150 euro circa per due mesi, ai 600 per un anno (periodo di validità del biglietto RTW). Con queste formule sei abbastanza coperto. Non dimentichiamo poi che viviamo in un mondo connesso, grazie a internet ovunque tu sia puoi chiedere alla mamma su Skype che farmaco prendere se non ti senti bene e paradossalmente puoi trovarti più in pericolo o più isolato a 200 km da casa tua che dall’altra parte del mondo!
I lettori di Suntime Magazine sono molto incuriositi e allettati dall’idea di viaggiare senza soldi e senza bagagli, come avete fatto voi durante il giro del mondo. Ci svelate come si fa?
Il giro del mondo senza soldi è stata un’impresa, un progetto che ha richiesto tempo e lavoro di preparazione, logistico, fisico e mentale. Un’idea nata da un sogno fatto durante il mio primo giro del mondo, in Nuova Zelanda. Un sogno diventato poi realtà. Ma, ci tengo a dirlo, è stato un vero e proprio progetto a cui ho dato dei tempi e un obbiettivo. In giro per il mondo c’è tanta gente che viaggia senza soldi, ma rischiano di farne uno stile di vita più che un viaggio.
A un certo punto lui ha deciso di rendere questa avventura provata più volte sulla sua pelle una possibilità accessibile a tutti, girare il mondo sì, ma seguendo un filo conduttore, un minimo comune denominatore, una passione. Si va da un itinerario che tocca tutte le meraviglie del mondo, a un altro dedicato alle meraviglie naturali, fino al giro delle migliori spiagge, o dei migliori siti sacri per pellegrini globetrotter…
Quanto tempo ci vuole di fatto per fare un giro del mondo?
Esistono varie tipologie di viaggiatori che intraprendono giri del mondo: i giovani che prendono otto mesi, un anno per il famoso gap year viaggiano low budget, zaino in spalla e usano i network quali couchsurfing e ostelli per dormire. Non durano proprio un anno, in media 4 mesi. La terza età, che finalmente ha il tempo e i denari per realizzare il viaggio da sempre sognato che in media dura 3 mesi. E poi ci sono gli appassionati; che sia naturalistici, culturali, sportivi o altro, sono coloro che fanno il giro del mondo tematico. E qui dipende proprio dal tema affrontato. Per le spiagge più belle del mondo, consiglio di prendersela comoda.
Diteci qualcosa in più sui giri del mondo tematici, voi ne avete in mente diversi, ma ciascun viaggiatore può avere un suo tema da proporre?
Esistono un’infinità di settori merceologici, di hobby, di meraviglie. I nostri giri del mondo tematici selezionano le eccellenze nel mondo e compongono itinerari ad hoc. Proprio in questo momento mi sto ‘ubriacando’ cercando di costruire il giro del mondo delle migliori cantine di vino. E lo sto elaborando assieme a un esperto enologo in Sud America e uno in Sud Africa.
E tu ce l’hai un tema che potrebbe farti mettere in viaggio per un quarto giro del mondo?
Tra quelli che già realizzati, ci piace pensare anche il tema dei luoghi sacri. Ma il nostro vero e proprio sogno è rifare il primo giro del mondo della storia, quello di Magellano. Vorremmo farlo proprio alla sua stessa maniera, in barca, sulla stessa tratta e senza mai usare aerei: dalla Spagna a Ushuaia passando per lo stretto, poi il Pacifico fino alle Filippine, nei mari dei pirati. Tutto via mare, come Magellano!
Viaggiare intorno al mondo è un sogno di tante persone vocate alla natura. Eppure c’è chi nella vita di giri del mondo ne ha fatti già tre, di cui uno addirittura senza soldi e senza bagagli. È Emilio Franconi, un amico, viaggiatore irriducibile, che abbiamo tempestato di domande. Farci spiegare da dove si comincia, come si progetta e come si fa questo famigerato giro del mondo. E ci credete? Salta fuori che organizzare tutto quanto non solo non è impossibile, ma è addirittura semplice! Non è necessario avere a disposizione chissà quanto tempo (bastano 3 settimane) e nemmeno chissà quanti soldi, dato che il biglietto aereo aperto Round the World (RTW) è pari al costo di un volo a lungo raggio, flessibile e modificabile durante il viaggio. Un po’ di fai-da-te e un po’ di on-the-road fanno il resto.
Il giro del mondo tu l’hai fatto tre volte, iniziamo dalla più banale delle domande: da dove si comincia?
Chiudi gli occhi, visualizza il mondo… e cerca virtualmente di abbracciarlo tutto. Poi riapri gli occhi, metti sul tavolo la più grande cartina geografica che hai e inizia a trasformare il sogno in realtà. Definisci le destinazioni che vorresti vedere, considerando la lingua, il fatto che in generale l’emisfero sud costa meno di quello nord e poi il clima e la durata del viaggio. Budget e meteo sono appunto una questione di emisfero: ricordate che il clima di ciascun emisfero è opposto all’altro e, in termini economici, i prezzi tendono ad abbassarsi molto sotto l’Equatore. I presupposti che pesano maggiormente nella scelta dell’itinerario, oltre ai propri interessi, sono il tempo a disposizione, le lingue parlate e dove abitano gli eventuali parenti lontani che si hanno. Personalmente sono stato spinto dall’amore e dalla curiosità per la natura, per le bellezze del mondo e delle culture diverse dalla mia.
Come fare? Il modo meno costoso è il classico biglietto aereo RTW, round-the-world, che si può usare con una sola alliance di compagnie aeree. Ogni percorso è possibile, ma ogni alliance ha un suo sistema di prenotazione, e conoscere bene in anticipo come funziona può rendere il viaggio più economico. Ad esempio c’è la Star Alliance, che è una coalizione di 27 compagnie aeree, volano in 1185 aeroporti in 185 paesi, ma permette un massimo di 15 tappe. Poche? Tante? Abbastanza?
E poi ci sono anche alcune regole da seguire, e sono severe. Prima regola: si può viaggiare solo in una direzione (ovest o est, va benissimo. Ma non si può tornare indietro). Seconda regola: bisogna partire e finire il viaggio nello stesso Paese. Terza regola: è necessario prenotare tutti i biglietti in anticipo (se vuoi cambiarli in viaggio, ci saranno pagamenti extra).
Quanto tempo occorre? In teoria, senza fare fermate, anche solo un weekend può anche essere sufficiente. Volendo fare una cosa meno assurda, si può partire da un minimo di 10 giorni (che è comunque mooolto breve), pensare a un periodo di due mesi, oppure alla situazione ideale: cioè da sei a 12 mesi. Un anno, poi, anche il massimo possibile.
Quando partire? Ci sono alcune considerazioni elementari da fare. Il tempo, ad esempio, non sarà bello ovunque andrete, anche solo perché le stagioni sono diverse nei vari angoli del mondo. Il viaggio andrà pianificato anche sulla base di quello che si vuole fare. In poche parole, se si vuole scalare l’Himalaya, è meglio non arrivarci nella stagione dei monsoni. Oppure, se si vuole fare immersioni in Australia, è bene arrivarci tra aprile e luglio. Certo, per visitare le città di solito c’è poca differenza, ma un minimo di programmazione non fa mai male.
Dove andare? Il tour classico è in genere una tratta Londra-Bangkok-Singapore-Sidney-Los Angeles. Si può fare anche un passaggio in hub meno battuti, come Baku-Kinshasa-Paramaribo, ma si pagherà di più: il costo del biglietto cambia anche dal totale della distanza coperta, o dal numero di paesi visitati. Non è nemmeno obbligatorio viaggiare solo in aereo. Ci sono treni, navi, battelli, Orient Express, e tutti i mezzi che si vuole per girare tra una tappa e l’altra.
Come organizzarsi? Il miglior modo è di scegliere alcune tappe imprescindibili e costruire il viaggio intorno. Per chi ama il trekking il Perù è una meta perfetta, ma anche la Nuova Zelanda e il Nepal.
Se il problema invece è il budget, la cosa migliore (e più logica) da fare è passare la maggior parte del tempo del viaggio nei paesi nei paesi meno costosi.
Alcuni trucchetti? Parla con uno che l’ha già fatto. Ti spiegherà le rotte migliori da fare, quelle che convengono di più e quelle più belle.
Sii flessibile. Cambiare le date può permettere di risparmiare: i voli nel mezzo della settimana costano di meno, come quelli che partono a Natale.
Considera i viaggi interni: può essere perfino meno caro che prenotare un biglietto RTW.
Occhio: se non ti imbarchi su un volo prenotato (perché magari, colto da un’ispirazione improvvisa, decidi di usare il treno) la compagnia potrebbe cancellare tutte le prenotazioni successive.