di Giuseppe De Pietro
Iniziativa singolare per Giovanni Sollima suona il violoncello di ghiaccio creato da Tim Linhart in Trentino. Con il suo tour per l’Italia, l’artista si è proposto lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi ambientali.
Dalle Alpi al Mediterraneo, il violoncellista Giovanni Sollima ha ottenuto un grande successo con il suo strumento di ghiaccio. Un viaggio dal nord al sud d’Italia, con una serie di concerti con protagonista un violoncello di ghiaccio. Interprete è stato Giovanni Sollima. Un’esperienza artistica e culturale per riflettere sul tema dell’acqua e della sua importanza per l’uomo e per l’ambiente. Dal ghiacciaio Presena in Trentino, dove lo speciale violoncello è stato realizzato, fino al suo “rilascio” e scioglimento nel mar Mediterraneo, il percorso dello strumento e dell’acclamato esecutore viene inaugurato al Museo delle Scienze di Trento prima di fare tappa a Venezia, Roma e Palermo.
Chi sono i protagonisti di n-ice cello. La ricerca glaciologica, lo studio sulle acque di fusione glaciale, le sorgenti, la qualità dei corsi d’acqua, gli eventi calamitosi in corrispondenza di intense precipitazioni, è una delle attività scientifiche del Muse. Ed è proprio grazie a un gruppo di artisti, ricercatori e liberi pensatori del museo disegnato da Renzo Piano – tra le istituzioni che sostengono l’ASviS (Alleanza per lo Sviluppo sostenibile) – che nasce il progetto n-ice cello: rappresentare in musica, tramite le performance di Giovanni Sollima e varie testimonianze on the road raccolte in un film, la crisi idrica che causa conflitti e migrazioni climatiche di massa in tutto il mondo.
Il direttore artistico Corrado Bungaro, regista e violinista, ma anche esperto di diritti umani, ha pensato di documentare il trasporto dell’ice-cello mentre attraversa l’Italia in una cella frigorifera mobile, oltre a Sollima che suona da solo o in interazione con altri musicisti. Un tragitto di 1.500 chilometri via terra e via mare, uguale e contrario alla rotta dei migranti che dalle terre senz’acqua sfidano il Mediterraneo per dirigersi verso nord. I compagni di viaggio, incontrati lungo il cammino, sono uomini di scienza e artisti che si esprimono sul futuro del pianeta, sul cambiamento climatico, sulle catastrofi naturali, sulla scarsità d’acqua e sulle conseguenze sociali e umanitarie.
Il violoncello è opera dell’artista americano Tim Linhart, che da venti anni realizza strumenti di ghiaccio ed ha anche creato una sala concerti apposita, ovviamente scavata nel ghiaccio, dove dar suonare la sua orchestra, che comprende percussioni, archi, chitarre e xilofoni altri strumenti.
“La prima volta che ho realizzato uno strumento di ghiaccio e ho sentito che suono aveva – spiega Linhart – ero così entusiasta che ho subito messo gli sci e sono sceso in paese per dire cosa avevo fatto. Pensavano che fossi pazzo”, ha detto in uno recente documentario a lui dedicato.
Il progetto, invita a riflettere sul cambiamento climatico e la crisi idrica e sulle loro conseguenze, soprattutto le migrazioni climatiche, che nei prossimi anni interesseranno sempre più persone, ma che non sono riconosciute dalla Convenzione di Ginevra e non godono di alcuna protezione internazionale.