Un sopore d’autunno
incombe.
Tenera bruma
su un filo d’aria
muove – come memorie –
le foglie.

Stefania Melani è nata a Pistoia, vive a Pietrasanta. Realizza le sue opere con china, matita, pastello,  acquarello, olio, ricamo, ricamo e pittura su tessuto. Usa tecniche miste di sua ispirazione.
Ha partecipato a numerose mostre ricevendo primi premi e ricevendo riconoscimenti.
Hanno pubblicato articoli sulle sue opere pittoriche  e poetiche mensili  e numerosi giornali on line di cultura  e spettacolo, quali “Il titolo” ecc.
Ha lavorato per boutique, negozi di antiquariato e privati in tutta Italia.
Alcune sue poesie e disegni sono state pubblicate su diverse antologie e libri con altri poeti.

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Stefania Melani nei suoi quadri il paesaggio, osservato per scorci, ne esaltano la profondità, traduce in un fine tratteggio di colori che restituiscono le diverse quantità di luce …La sua maniera, tipicamente pittorica, rappresenta coerentemente il suo vissuto e documenta l’esperienza e la cultura.
All’interno di quel processo d’interiorizzazione che sfuma i contorni e vela la lezione fondamentale, mi attrae particolarmente perché  costituisce in parte una novità.
Non sai se il segno affonda nella terra o nell’acqua, appare quasi galleggiare in una dimensione tonale dove il respiro del silenzio accompagna la morbidezza dei tagli in un pacato e lento scivolamento.
Non sai se verso il basso,  che inghiotte il mistero della vita o verso l’alto, dove la quiete del tratto e la fluidità della pennellata distendono il pensiero in una rassicurante armonia.
Se di realismo si tratta, ha certo una valenza magica che imprigiona formule di segrete alchimie d’emozioni senza tempo.

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Entrare a far parte della natura non è cosa facile…ma è cosa bellissima,  esperienza unica ogni volta, mai banale.
Se la comunione ricercata si manifesta in tutta la sua bellezza, la sua elettrica conoscenza riempie davvero il cuore di sensazioni indescrivibili.
Alberi sono davanti a me, li vedo, li amo, li respiro…come fosse una carezza il mio sguardo li percorre, sentono le mie mani la loro energia, li tocco, li abbraccio.
Ormai è cosa nota il valore taumaturgico dell’albero, e fin dai tempi più remoti l’uomo e l’albero vivono all’unisono, senza di loro noi uomini non saremmo.
Perdersi nella natura per ritrovare se stessi è ciò che amo fare, mi ispira poesie e dipinti, un’arte che mi rappresenta, che vivo come una passione quotidiana immensa.

Il mondo dell’arte non si può dividere in monolitici compartimenti stagni. Esistono numerosi artisti che travalicano le barriere e le suddivisioni canoniche tra “arte occidentale” e “arte orientale”, o tra “presente” e “passato”, unendo nel loro linguaggio e nella loro sensibilità componenti eterogenee derivanti da più tradizioni. Una di loro è certamente Stefania Melani, artista italiana che sembra aver dedicato la sua eclettica ricerca artistica al superamento di categorizzazioni limitanti, cercando sempre il modo più autentico e immediato di trasmettere sulla tela ciò che vede e ciò che sente.

Un altrove che rimanda al suo linguaggio espressivo, alla doppia dimensione fantastica e terrena che riesce a immergerti in una realtà piena di gradazioni, vivida e rigogliosa, e parallelamente impalpabile. E da questa evanescenza onirica parte il percorso dell’artista, “Yume” – “sogno” in giapponese – per rappresentare un anello invisibile, intermediario tra questo e un mondo altro.
Le diverse specie di flora, come in una danza delle forme di vita, circondano quell’impercettibile mondo interiore che animano i suoi dipinti. E tutto appare incorniciato in una reale morbidezza che non ha tempo.