di Giuseppe De Pietro

Si chiama Hotel Palacio de Sal e sta al Salar de Uyuni boliviano come gli alberghi di ghiaccio stanno alle tundre canadesi o lapponi nei rispettivi inverni bianchi. In altre parole, si tratta di un albergo interamente di sale, che, appunto si trova nella sconfinata distesa salata delle Ande Boliviane, la più vasta del pianeta con i suoi oltre 10,5 mila chilometri quadri. Tutto, dalle mura ai letti agli armadi e ai tavoli è stato creato lavorando il sale dell’area, con piccole eccezioni quali materassi, tende e parti come i pavimenti del bagno che la frequente umidità rende più soggetti a corrosione o solubili. Per crearlo sono stati prodotti 1 milione di mattoni da 35 cm. L’albergo ovviamente deve essere, se non proprio ricostruito, pesantemente restaurato dopo ogni stagione della pioggia, che in quella parte della Bolivia cade tra l’estate e l’inizio autunno australi (gennaio-aprile). L’albergo offre tutti i comfort di una struttura di categoria superiore, come saune e bagni turchi, e, naturalmente di sale… Tra le curiosità le scritte che campeggiano nei locali, tipo, “per favore non leccate i muri”. “Ho visto qualche ospite provarci, solo per sincerarsi che sia davvero sale”, racconta Pedro Pablo Michel Rocha, guida turistica dell’area, “chi arriva qui per la prima volta stenta a credere che sia davvero tutto di sale”. Curiosamente, le stanze da letto somigliano proprio agli igloo. I letti sono dei blocchi di sale, ovviamente ammorbiditi da materassi tradizionali. L’ideatore Don Juan Quesada lo ha creato per la prima volta a metà degli anni 90, ma poi ha dovuto essere smantellato e ricostruito nel 2002. Ospita fino a 60 persone in 21 camere twin e 9 doppie a prezzi dell’ordine dei 110-120 euro a notte. Imitato, rimane il più pregevole degli alberghi a tema. Con tanto di campo da golf e piscina, di sale.