di Giuseppe De Pietro
Almeno una volta vale la pena di andare in Sardegna d’inverno, per ammirare le sue bellezze naturali, il mare cristallino e le immense spiagge, quei paesaggi magnifici che soltanto vedendoli possono dare un’idea di quanto siano in grado di lasciare i turisti letteralmente senza fiato.
Una volta sono stato invitato in Sardegna anche fuori stagione, soprattutto d’inverno, e devo ammettere che è addirittura più bella che in estate. La Sardegna d’inverno svela un fascino più autentico, un mondo nuovo e inaspettato che merita di essere scoperto. Ovviamente con le temperature più basse sarà impossibile godersi il suo mare magnifico (anche se non è detto, a volte capita di poter fare il bagno anche a novembre) ma vi assicuro.. sarete appagati da molto altro.
Nel periodo di bassa stagione, da settembre ad aprile, la Sardegna diventa meta accessibile per chiunque, offrendo non pochi vantaggi, la cultura e le tradizioni sarde rappresentano un’attrattiva importante per i visitatori; grazie alle numerose sagre e feste che si alternano per tutto l’anno e sull’intero territorio; anche assistere al Carnevale, molto sentito in questa regione ed in particolare la Sartiglia di Oristano ed il Carnevale Barbaricino; visitare con tutta tranquillità le tante meraviglie che questa isola offre; conscere le antiche usanze sarde, vuol dire vivere da vicino i profumi, i colori ed i sapori di una terra che regala sempre immense emozioni. Io tornerei oggi stesso in Sardegna anche solo per rimanere ore e ore davanti al suo mare e rilassarmi.
Ma se voi non siete della stessa idea vi confido che ci sono tantissime cose da vedere in Sardegna in inverno! Un giro a Cagliari o un salto nella Barcellona d’Italia, Alghero? Perché no!
Una città dalle origini antichissime e molto vitale in tutti i periodi dell’anno. Visitate la Cattedrale del 1200 e il Mercato di San Benedetto dove tra bancarelle e leccornie incontrerete la Cagliari più vera.
Cosa dire poi di Alghero? Fate una passeggiata lungo le sue mura storiche dove potrete fermarvi in un localino in per uno spuntino o un aperitivo, oppure se siete più sportivi programmate una giornata di trekking nell’Oasi de La Prigionette.
Se vi sentite un po’ artisti e non disdegnate la street art allora dovete raggiungere Orgosolo, una cittadina che ospita ben 150 dipinti murali. Pensate che il primo fu firmato da Dioniso nel lontanissimo 1969. Da allora le opere sono aumentate: i murales raccontano la vita dei pastori, la miseria e le lotte per la terra sintomo della trasformazione della società nel corso degli anni ‘60 e ’70, con uno stile piuttosto diversificato.
Passando sulla Costa Verde, nella parte sud dell’isola, fate un salto all’Oasi Naturalistica di Piscinas dove troverete il deserto – si avete capito bene!
Una cosa sola vi consiglio di fare in Sardegna d’inverno: partecipare a una delle sue feste tradizionali, un ottima modo per immergersi nella tradizione più vera e conoscere un nuovo aspetto dell’isola.
A gennaio per esempio potete andare tra il 15 e il 18 quando si celebra una delle feste più antiche di tutta la Sardegna, quella dedicata a Sant’Antonio Abate.
La leggenda narra che il Santo rubò dagli inferi una scintilla e la donò alla terra portando luce e calore. Per questo ogni anno si accende un grande falò al centro del paese, intorno a cui tutti gli abitanti e i turisti devono compiere tre giri in senso orario e tre in senso antiorario per sciogliere un voto e chiedere la grazia.
A essere coinvolti nei festeggiamenti sono tantissimi paesi come Bosa, Dorgali, Monastir, Sinnai, Tortoli, Sassari, Orosei, Budoni, ecc.
La festa di Sant’Antonio Abate apre definitivamente il periodo del Carnevale, un’altra festa molto sentita da tutta la Sardegna, quando è tutta un’esplosione di colori e allegria. Imperdibile la sfilata dei Mamuthones di Mamoiada, dove uomini vestiti con pelli di pecora nera, una maschera paurosa e grandi campanacci attraversano le strade del paese accompagnati dagli Issohadores, nascosti da una maschera bianca, intenti a catturare i passanti con una fune. Cercate di farvi catturare dagli Issohadores: il gesto porta salute e fertilità alle donne e buon lavoro agli uomini.
Anche in concomitanza con l’inizio della Pasqua ci sono riti suggestivi e coinvolgenti a cui poter partecipare: parlo della Processione dei misteri che si svolge a Castelsardo, l’Oliena s’Incontru di Orosei oppure la Processione del Descenso di Iglesias, feste legate alla regione, che ricordano il sacrificio di Gesù.
Durante il ponte di Ognissanti invece bisogna visitare Seui, che si trova tra Barbaglia e Ogliastra. Qui si svolge Su Prugadoriu: nelle giornate del 1° e del 2 novembre il paese apre le porte degli antichi magazzini in cui vengono allestite le lavorazioni tipiche del territorio, si assaggia il formaggio locale e si sorseggia del buon vino sardo.
Il modo che preferisco per raggiungere la Sardegna fuori stagione è il traghetto. Oltre a un costo alla portata di tutti, il traghetto è un mezzo di viaggio che non si utilizza spesso e questo lo rende affascinante. Visto che da Genova, Livorno e Civitavecchia è possibile partire, perché non approfittarne per raggiungere l’isola? Basta prenotare online i traghetti verso la Sardegna e il gioco è fatto. Questa operazione facile e veloce, ci permette di partire senza stress e soprattutto dì godere dell’odore del mare e di albe e tramonti imperdibili in questa stagione durante il viaggio!
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