di Clara Racanelli

In Italia c’è la pratica di una agricoltura più’ vicina alla natura, che esclude completamente l’uso dei prodotti di sintesi, i prodotti chimici, perciò siamo biodiversità in tutto.
Quando mangiamo una mela lucida e grande, pensiamo all’appagamento degli occhi, ma veniamo distratti cosi’ dal pensiero di quali prodotti chimici sono stati usati per farla crescere abnormemente (fertilizzanti chimici), da quali altri prodotti chimici sono stati usati per evitare che divenisse banchetto per insetti (insetticidi), quali altri siano stati usati per renderla lucida (cere).
Nutrirsi unicamente con prodotti provenienti dall’agricoltura biologica significa percorrere la strada del benessere alimentare, in armonia con i tempi e le risorse che sono in natura.
I prodotti biologici, coltivati con il solo utilizzo di sostanze naturali, sono il frutto di un’agricoltura sostenibile e rigidamente controllata: il risultato è un’alimentazione che diventa stile di vita, consapevole scelta che viene portata avanti ogni giorno.
La correlazione tra gli alimenti e la qualità della vita è un concetto ormai radicato nella nostra cultura, a partire dal XIX secolo, periodo in cui il noto filosofo Ludwig Feuerbach scrisse Il mistero del sacrificio o l’uomo è ciò che mangia. Alla base una concezione quantomai attuale: quella che prevede un legame intrinseco tra psiche e corpo.

Un’alimentazione sana e naturale, che non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche di sintesi come pesticidi e ohm, è cosa piuttosto recente. L’agricoltura biologica arriva in Europa negli anni ’50, dopo la seconda guerra mondiale. Antesignani di questa tipologia di coltivazione furono Rudolf Steiner e l’inglese Albert Howard, fondatore di una scuola di coltivazione biologica in terra indiana.
Da allora, grazie anche a una crescente consapevolezza sugli effetti dell’alimentazione nella qualità della vita, i metodi e la diffusione hanno conosciuto una crescita continua.

Per quelli che si avvicinano all’universo del biologico c’è sicuramente quello che tende a far coincidere l’alimentazione bio con una serie limitata di prodotti. È vero il contrario: i prodotti bio compongono infatti un paniere decisamente variegato di alimenti.
A frutta e verdura vanno aggiunti anche i prodotti derivati e lavorati, ma non solo. Ci sono anche gli alimenti pronti per essere riscaldati e gustati, quelli che solitamente accompagnano la giornata lavorativa di molte persone.
Nella sezione i prodotti potete avere un’ampia panoramica di alimenti biologici.Nell’agricoltura biologica per la crescita della nostra mela o uva ecc., viene utilizzato fertilizzante organico, naturale, come facevano i nostri nonni, per combattere le infestazioni si utilizzano altri insetti innocui per l’uomo, ma nemici dei parassiti e dopo la raccolta, forse sara’ meno lucida, ma potremo addentarla tranquillamente con la buccia.

Il recupero della biodiversità nell’ambito dell’ecosistema agrario, ottenuto attraverso la conservazione o il reimpianto di siepi, boschetti, piccoli specchi d’acqua, fasce di rispetto, è un altro grande alleato dell’agricoltore biologico, che utilizza sempre mezzi meccanici appropriati, di ragionevole potenza, e opera le minime lavorazioni del suolo (es. aratura poco profonda, semina su sodo), per preservarne ed incrementarne la presenza di sostanza organica. In agricoltura biologica è naturalmente vietato l’utilizzo di sementi od organismi gene-ticamente modificati. nuovi consumi L’agricoltura biologica comprende e asseconda la natura. Rifiuta le soluzioni offerte dalla chimica e dalla genetica e chiede ai produttori responsabilità ecologica e professionalità; punta all’alta qualità, alla conservazione d’ogni preziosa risorsa, alla salvaguardia ambientale e al benessere degli animali; rispetta, insomma, le legittime esigenze di produttori e consumatori. Tutti obiettivi che stanno trovando rilevanti consensi: tanto è vero che, nell’ultimo decennio, il biologico è cresciuto considerevolmente, sia a seguito dei cambiamenti imposti dai nuovi modelli di consumo dei cibi, sia anche per una maggiore, generale sensibilità ambientale ed attenzione alla salute. Il settore è dunque in costante progressione, ed anzi la richiesta supera ormai l’offerta, in Italia come in Europa e in altre contrade del mondo. Chi mangia o beve prodotti italiani, mangia e beve cultura non lo fa solo per saziarsi o dissetarsi.

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