di Giuseppe De Pietro

Sabine e Walter Mair iniziarono ad allevare cavalli PSA nel 1990. Nel 1996 l’attività fu estesa a lama ed alpaca. Il che rende la loro attività la prima, e sicuramente la più grande sul territorio italiano. Ma il loro amore per la natura non si esprime soltanto attraverso il lavoro con i cavalli purosangue arabo ed i camelidi delle Ande. La costruzione del Kaserhof è il frutto della loro idea di una agricoltura genuina, in sintonia con la natura. Visitare la loro fattoria significa scoprire campi e prati incontaminati, animali allevati e tenuti in modo etico e nel rispetto delle loro esigenze, particolari razze autoctone di alberi da frutto. Che si tratti dell’allevamento di bestiame, della coltivazione di frutta e verdura, o della convivenza tra uomo e animale, al Kaserhof la vita segue ritmi naturali nel rispetto dell’equilibrio tra il dare e il ricevere.
Il nostro allevamento denominato “de Oro” è il più antico e ampio di tutta Italia. Al momento il gregge conta 152 animali. Il branco di lama ha la varietà genetica più alta d´Europa.
L´obiettivo del nostro allevamento è quello di creare animali tipici, sani, attrattivi e sportivi con carattere buono e con una lana fine e lucida.
Fra i nostri animali selezionati troverete 31 stalloni e 81 giumente che provengono da diversi ceppi e che danno alla luce ogni anno circa 55 puledri.
A tutti i nomi dei puledri del nostro allevamento viene aggiunta la denominazione “de Oro”.
Abbiamo creato questo sito per farvi conoscere più da vicino tutti i nostri animali e presentarVi le attivitá che svolgiamo insieme a loro.
L’alpaca è un mammifero erbivoro, che vive in branco, appartenente alla famiglia dei camelidi come i Lama, i Guanaco e la Vicuna.
È originario degli altopiani del Peru, della Bolivia e del Cile dove vive in branco sino a 5000 metri di altitudine. Grazie alla sua adattabilità a clima ed habitat differenti è stato importato, allevato e selezionato per la sua pregiatissima fibra in Europa e in altri Paesi quali Australia, Nuova Zelanda, Usa, Canada ecc…
Esistono due razze di alpaca: l’alpaca Huacaya e l’alpaca Suri.
Gli Huacaya, che contano circa tre milioni esemplari censiti a livello mondiale, hanno un pelo estremamente denso e fitto dalla testa ai piedi con una testa triangolare, orecchie appuntite e una fibra molto uniforme e ondulata che cresce perpendicolarmente al corpo.
I Suri, molto rari, circa cinquantamila esemplari nel mondo, hanno invece orecchie a punta e una fibra molto sottile che scende verso il basso.
La fibra dei Suri ha una lucentezza maggiore rispetto a quella degli alpaca Huacaya.
Entrambi sono animali dalle dimensioni contenute con un altezza che varia tra 80 e 100 cm e un peso che varia tra i 55 e ai 65 kg.
I piccoli alla nascita pesano tra gli 8 e i 10 kg.

QUALI SONO LE SUE ORIGINI?
Sin dall’antichità, circa 4000 anni fa, gli alpaca venivano allevati come animali domestici dagli Inca per la loro lana, il pellame e la carne.
Gli stessi li chiamavano” l’oro delle Ande” e la loro pregiatissima fibra veniva definita “la lana degli dei”. Solo l’imperatore, la sua famiglia e i membri più importanti della corte potevano indossare capi realizzati in lana di alpaca.
Gli Inca conducevano scambi commerciali e baratti usando manufatti realizzati in fibra di alpaca e la ricchezza veniva giudicata in base a quanti alpaca si possedevano.
Con la conquista spagnola avvenuta nel XVI secolo, in Peru, 10 milioni di abitanti indigeni vennero sterminati, gli alpaca massacrati e i tessuti bruciati.
Gli alpaca rischiarono l’estinzione anche perché gli spagnoli preferivano rendere disponibili i pascoli ai greggi di pecore e introdussero i cavalli.
Fu così che per salvare gli alpaca, i peruviani trasferirono i capi ad altezze estremamente più elevate, ove le pecore non potevano vivere, abituando così questi camelidi al clima delle Ande Peruviane sopportando temperature rigide di notte fredde e calde di giorno con un tasso di ossigeno ridotto. A seguito della distruzione dell’Impero Inca, le antiche tradizioni di allevamento degli alpaca andarono perdute, con conseguente difficoltà ad ottenere una fibra di buona qualità. Solo recentemente, nella seconda metà del 1900, ci fù una riscoperta di questa fibra e i governi di Peru, Cile Bolivia imposero l’alpaca come lana di lusso acconsentendo ad abbassare le restrizioni relative all’esportazione di alpaca nel mondo.
Vennero esportati alpaca in Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Canada e gli allevatori di queste nazioni iniziarono ad investire su questi animali e sulla produzione di una fibra di alta qualità. Inoltre, grazie anche ad alcuni ritrovamenti di mummie di alpaca in Perù avvenuti nel 2001, le ricerche genetiche permisero di individuare un tipo di fibra particolarmente pregiata, permettendone di analizzare il DNA, e promuovendo un programma di miglioramento della qualità della stessa, delle tecniche di allevamento e tutela dei prodotti tessili di alpaca, grazie anche all’intervento dell’ONU e alla domanda in continua crescita mondiale da parte del settore tessile.

QUANTO VIVE UN ALPACA?
Un alpaca ha una vita media di circa venti anni.
DI CHE COLORE SONO?
Gli alpaca, a differenza di altri animali che producono lana, hanno una fibra che può avere 22 tonalità di colore differenti riconosciute dall’industria tessile che variano dal bianco al beige, dal marrone al grigio al nero più o meno scuri.
COME SI RIPRODUCE?
Le fattrici concepiscono generalmente un solo cria all’anno con una gestazione di 11 / 12 mesi circa. I parti gemellari sono rarissimi e comunque sarebbero rischiosi sia per il piccolo che per la fattrice. Sono ovulatori indotti e di conseguenza le femmine possono essere “coperte” in ogni periodo dell’anno e questo è un grande vantaggio per gli allevatori che possono programmare a piacimento la data dei parti. L’accoppiamento dura dai 5 ai 30 minuti.
Il parto, invece, avviene solitamente tra le 7 del mattino e le 14.
Ciò è dovuto al fatto che nella loro terra natale, in inverno, se il cria nascesse di notte con la temperatura molto bassa non si asciugherebbe e ci sarebbe il rischio che muoia congelato.
La stessa cosa accadrebbe se nascesse nel tardo pomeriggio, con il calar del sole e l’abbassamento della temperatura.
Alla nascita il cucciolo pesa dai sei ai nove kilogrammi e si alza in piedi da solo dopo un paio di ore. Dopo circa tre ore prende il primo latte, per poi essere continuato ad allattare dalla madre per sei mesi successivi. Nelle prime diciotto ore dalla nascita, il cria assorbe con il latte materno il colostro, che fornisce al piccolo gli anticorpi indispensabili per contrastare le infezioni.
Le nascite sono generalmente semplici e dirette e le complicazioni sono molto rare.
Solitamente il parto dura trenta minuti ma in alcuni casi può protrarsi per alcune ore e il cordone ombelicale del cria, appena nato, deve essere disinfettato.
Dopo circa quindici giorni dalla data del parto le femmine, che trascorrono gran parte della loro vita in gravidanza, sono pronte nuovamente per accoppiarsi con gli stalloni.
Per accertarsi in modo naturale che la femmina sia effettivamente gravida bisogna presentargli il maschio e nel caso di un suo rifiuto (la femmina sputa al maschio) il risultato è che l’accoppimento è andato a buon fine.
In alternativa si effettua l’ecografia o si eseguono le analisi del sangue della femmina in cerca di progesterone, l’ormone della gravidanza.

A CHE ETÀ UN ALPACA È PRONTO A RIPRODURSI E FINO A QUANDO?
Una femmina è pronta a riprodursi generalmente verso i 18/24 mesi, mentre un maschio generalmente inizia a riprodursi a 24/36 mesi di età.
Le femmine si riproducono fin verso i 19 anni mentre i maschi si riproducono fino ai 18 anni di età.
QUALI SONO LE DIFFERENZE TRA LAMA E ALPACA?
Le differenze tra lama e alpaca sono sostanziali e principalmente differiscono nelle dimensioni delle due specie e nel loro utilizzo.
Gli alpaca hanno dimensioni più contenute rispetto ai lama, con orecchie erette e più piccole e naso più largo.
Gli alpaca sono più leggeri, con un peso medio di circa 60 kg, a differenza dei lama che superano comodamente i 100 kg e possiedono tratti del muso più dolci e arrotondati rispetto ai cugini.
Gli alpaca sono allevati per la loro fibra soffice e morbidissima che è molto più pregiata e ricercata rispetto a quella dei lama, dura al tatto e difficile da lavorare.
I lama sono allevati come animali da soma.
Caratterialmente entrambi sono animali socievoli, addomesticati e curiosi verso l’uomo, con la differenza che il lama a volte risulta più ostinato e se infastidito può sputare e calciare anche gli esseri umani.

PER COSA VIENE ALLEVATO?
L’alpaca è allevato principalmente per la sua preziosa fibra che viene utilizzata nel settore tessile per realizzare maglioni, giacche, guanti, coperte, cuscini, tappeti, ecc.
La domanda di fibra di alpaca nel mondo è in costante aumento, soprattutto da parte di case di moda italiane, cinesi e giapponesi e solo una piccola percentuale del mercato mondiale viene soddisfatta. L’obbiettivo degli allevatori è quello di aumentare numericamente gli alpaca in maniera tale di poter sostenere la richiesta di fibra da parte dell’industria.
Nei paesi dove è stato importato l’alpaca viene utilizzato per una miriade di attività multifunzionali, che hanno avuto nel corso degli anni un grande successo tra le quali spiccano le passeggiate con alpaca alla cavezza, le visite guidate, i corsi e workshop per diventare allevatori e l’utilizzo degli animali per la pet therapy.
In Sudamerica e in altri paesi extraeuropei come l’Australia la carne di alpaca viene utilizzata per uso alimentare cosa che non accade, fortunatamente, nei paesi europei.
PERCHÈ LA FIBRA È COSÌ PREGIATA E RICERCATA?
La fibra di alpaca è storicamente considerata una fibra speciale e pregiata per le sue qualità uniche rispetto ad altre fibre come la finezza, la leggerezza e lucentezza.
E’ cinque volte più calda rispetto alla lana della pecora e tiene meglio la temperatura rispetto ad ogni altro tipo di lana.
Apprezzata per le sue qualità termiche, è molto resistente e disponibile in 22 colorazioni naturali differenti. Non contiene lanolina, non punge, non infeltrisce e soprattutto non provoca allergie. Inoltre, la fibra di alpaca è molto rara perché la numerica di esemplari nel mondo è di gran lunga inferiore rispetto ad altri animali che producono fibre pregiate di lusso come ad esempio le capre cashmere.
La richiesta di questa fibra sul mercato mondiale è in continua crescita come il numero di stabilimenti attrezzati per la sua lavorazione.
QUALI SONO LE CARATTERISTICHE PRINCIPALI CHE VENGONO GIUDICATE NELLA FIBRA DI UN ALPACA?
Il vello di un alpaca si giudica in base a alle seguenti caratteristiche:
• lucentezza;
• densità;
• finezza;
• uniformità;
• crimp;
• allineamento delle fibre;
• lunghezza della fibra.
È UN ANIMALE PERICOLOSO?
Assolutamente no.
E’ un animale tranquillo, che non crea assolutamente alcun tipo di problema a persone o cose.
CARATTERE?
L’alpaca è un animale docile e molto curioso con un forte spirito di adattamento; mai aggressivo e pericoloso con adulti e bambini, si avvicina con cautela agli umani e mantiene con gli stessi un atteggiamento remissivo.
Questo animale, dall’aspetto dolcissimo e dal carattere timido e mansueto, ha paura dei movimenti e dei rumori improvvisi ma se abituato con un po’ di esercizio viene tranquillamente alla cavezza senza rischi e pericoli.
E’ un animale molto abitudinario e territoriale che non abbandona lo spazio dove vive e ha bisogno di stare con altri alpaca essendo un animale da gregge.
Questi animali comunicano tra loro, mediante una serie di segnali, il loro umore, le loro intenzioni e la posizione gerarchica all’interno del gregge, usando movimenti, postura del corpo e segnali vocali e di allarme.
L’alpaca non ha denti taglienti, non morde e tende a fuggire se percepisce una situazione di pericolo. Può raramente capitare che se avvicinato da dietro scalci ma grazie ai morbidi cuscinetti dei piedi, simili a quelli dei cani, il colpo non è assolutamente doloroso.
Grazie ai cuscinetti che ha nei piedi l’alpaca non crea danni al manto erboso.
QUALE CLIMA PREDILIGE?
L’alpaca è un animale che si adatta molto bene a clima ed habitat differenti, e riesce a vivere tranquillamente in contesti totalmente differenti tra loro, sia in luoghi con climi caldi, sia in luoghi con climi freddi.
COSA MANGIA?
L’alpaca è un mammifero erbivoro ruminante che possiede come tutti i camelidi tre stomaci per la digestione che mangia principalmente erba.
Mangia poco e spesso e consuma circa il 30% di sostanze in meno rispetto ad una pecora e assume in media cibo pari all’1,5% del proprio peso corporeo.
Si nutre accedendo al pascolo dei prati e un alpaca adulto consuma in media un chilogrammo di vegetali al giorno tra erba fresca e fieno, possibilmente di secondo e terzo taglio.
Ci sono fasi della vita di un alpaca come la gravidanza, l’allattamento e la crescita del cria in cui necessita di una moderata somministrazione di mangime ricco di vitamine, sali minerali e proteine Un alpaca deve avere acqua pulita sempre a disposizione seppur non in grandi quantità.
L’ALPACA SPUTA?
Gli alpaca sono animali molto docili e curiosi che non sputano agli umani, anche se in rarissime occasioni può accadere che l’animale sotto stress estremo e infastidito possa sputare anche ad una persona.
Lo sputo non è assolutamente pericoloso in quanto consiste in erba ruminata.
Sputare tra loro è invece un meccanismo di difesa, nel caso in cui un animale entri in competizione con un altro o nel caso di rifiuto della femmina nei confronti del maschio.

CHE SUONO EMETTE?
Gli alpaca emettono principalmente quattro versi:
• Humming che viene usato per evidenziare un bisogno o disagio e per comunicare
• all’interno del gregge;
• Orling che viene emesso dal maschio durante l’accoppiamento;
• Clucking usato dalle madri verso i cria in segno di benevolenza;
• Alarming emesso per riunire il gregge in posizione di difesa da pericoli esterni.
QUANTE VOLTE VIENE TOSATO ANNUALMENTE?
L’alpaca viene tosato una sola volta l’anno, tra fine primavera e inizio estate, in modo tale da consentire che l’animale viva i mesi più caldi privo del vello e soffra meno la calura estiva.
Una femmina adulta produce in media 3,5 kilogrammi di fibra mentre un maschio adulto può arrivare a produrne oltre 4,5 kilogrammi.
La quantità di fibra prodotta varia comunque in funzione della genetica dell’animale e del clima in cui vive.
La fibra dei cria(denominata baby alpaca) è la più pregiata e ricercata grazie alla leggerezza e brillantezza che la caratterizza.
QUALI SONO I VARI NOMI ASSOCIATI AGLI ALPACA?
I cria sono i piccoli che vengono cosi chiamati fino allo svezzamento, i Tui invece sono gli esemplari che hanno un età che compresa dai sei ai dodici mesi.
A CHE ETÀ VENGONO SVEZZATI I CRIA?
I cria vengono svezzati dalle loro madri a sei mesi di età.
CHI ACQUISTA ALPACA?
L’acquisto di alpaca viene fatto per varie motivazioni.
Molte persone detengono alpaca per hobby e utilizzano gli stessi come animali da affezione senza avere alcun intento allevatoriale, possedendo questi graziosi animali in un bel giardino.
Chi invece crea un allevamento, che sia un agricoltore o un investitore, si pone diversi obbiettivi tra i quali:
• fare un cambiamento nello stile di vita;
• realizzare il desiderio di iniziare e sviluppare una impresa commerciale etica e sostenibile e allo stesso tempo innovativa e futuristica;
• optare per una diversificazione di attività dell’impresa agricola;
• creare un importante fonte di reddito annuo in base al capitale investito derivante dalle
• numerose attività che si possono svolgere con questi animali e dalla vendita degli stessi;
• produrre indumenti e manufatti realizzati in fibra di alpaca di alta qualità;
• migliorare la genetica di razza attraverso l’allevamento selettivo;
• vendere esemplari ad altri allevatori;
• sfruttare il fascino degli alpaca come fonte di attrazione per agriturismi, fattorie
• didattiche e strutture ricettive in genere svolgendo varie attività quali passeggiate e visite
• rivolte a privati, famiglie e scuole.
In questi ultimi anni, l’agricoltura intesa nelle attività tradizionali, è sempre più sotto forte pressione e gli alpaca offrono per un impresa agricola o per un investitore privato una valida alternativa percorribile in un mercato di nicchia altamente esclusivo e dalle immense potenzialità.
Investire in alpaca, conseguentemente, ha una grande potenzialità di crescita finanziaria.
QUANTO COSTA UN ALPACA?
I prezzi di un alpaca variano in funzione di vari fattori.
Elementi fondamentali nella valutazione di un alpaca sono il sesso, la conformazione fisica, l’età, la qualità della fibra (densità, finezza, lucentezza),lo stato di salute, il colore, la genetica, la genealogia dei cria che produce e i premi vinti negli show.
Il prezzo delle femmine è molto spesso più alto del prezzo dei maschi e le femmine vengono vendute solitamente già gravide.
Quando si vendono stalloni affermati invece è l’inverso; in quel caso il prezzo del maschio sarà di gran lunga superiore al prezzo della femmina.
Orientativamente, il prezzo degli alpaca del nostro allevamento, tutti di alta qualità, parte da:
• 2.500 euro (oltre iva) per un giovane maschio
• 5.000 euro (oltre iva) per una femmina
• 5.000 euro (oltre iva) per uno stallone.
Si possono trovare spesso alpaca a prezzi inferiori ma chi acquista deve fare molta attenzione alla salute, alla genealogia e alla genetica dell’animale in questione.
In altri stati (Australia, Nuova Zelanda, Regno Unito, Germania, Usa…) dove gli allevamenti sono molto avviati e sviluppati ed esiste un mercato di compravendita degli animali molto più maturo che in Italia i prezzi degli alpaca di livello medio alto sono maggiori.
Il prezzo di un alpaca può arrivare a cifre altissime, come nel caso limite, di Snowmass Matrix un alpaca venduto nel 2009 ad un asta in Usa per la cifra record di 600.000 dollari.
QUANTO TERRENO OCCORRE PER DETENERE DEGLI ALPACA?
Per allevare alpaca non occorrono grandi estensioni di terreno.
Mediamente ogni alpaca dovrebbe avere a disposizione mille metri quadrati di spazio ma adottando alcuni accorgimenti, come una continua rotazione dei pascoli e una corretta integrazione alimentare di fieno, sono sufficienti settecento metri quadrati ad animale.
Con un ettaro di terreno si può cosi arrivare a gestire circa 10/15 alpaca, spazio sufficiente a garantire il loro benessere e a consentire loro di pascolare liberamente.
POSSO INIZIARE CON UN SOLO ANIMALE?
No. È assolutamente vietato iniziare con un solo animale.
Gli alpaca sono animali abituati a vivere in gregge e soffrono fortemente la solitudine.
Per chi vuole diventare un allevatore professionale un ottimo modo per iniziare un allevamento è di iniziare con tre o quattro femmine gravide e un castrato adatto alla sorveglianza del gregge mentre un hobbista potrebbe iniziare con due castrati o giovani maschi, ma ogni singolo caso va valutato singolarmente.
Alla base deve essere sempre realizzato uno studio preliminare di quali siano gli obbiettivi e i budget economici dell’allevatore per capire quale sia il progetto da improntare e quindi quali siano le strategie da percorrere.
Quando si acquistano i primi alpaca ci sono delle regole fondamentali da seguire per il benessere degli animali.
Le più importanti sono:
• acquistare alpaca da un allevatore che dimostri che gli animali hanno effettuato tutte le cure sanitarie necessarie negli ultimi due anni;
• non acquistare mai un solo animale;
• non acquistare mai una coppia stallone-fattrice perché il maschio, se non viene separato e vive insieme alla femmina, può diventare assillante e aggressivo verso la stessa; i maschi e le femmine devono stare nello stesso recinto solamente nel momento dell’accoppiamento. Diversamente, un maschio castrato e una femmina possono conviere; non acquistare mai cria con un età inferiore di 6 mesi, età sino alla quale i piccoli devono stare con le madri;
• prestare la massima attenzione al carattere degli animali;
• iniziare, qualora si abbia un budget di investimento contenuto, con meno animali ma di qualità, piuttosto che il contrario, se vuoi arrivare nel medio termine ad avere un allevamento di successo. Animali con una buona qualità saranno sempre facilmente e velocemente rivendibili, a differenza di animali di basso livello.
GLI ALPACA SONO ANIMALI CHE GENERANO UN REDDITO AGRICOLO?
Se hai un attività agricola, grazie al recente inserimento di questa specie nel D.M 15 marzo 2019 il reddito derivante dalla vendita degli animali consente di assorbire i corrispettivi delle vendite nell’ambito del reddito agrario (Art.32 del Tuir)

GLI ALPACA SONO ANIMALI DI COMPAGNIA?
No, l’alpaca non è assolutamente adatto a essere trattato come animale da compagnia poiché è estremamente emotivo e abituato sin da cucciolo alle dinamiche di gregge
COME SI COMPORTANO NEI VIAGGI?
Gli alpaca sono ottimi viaggiatori e possono essere trasportati con rimorchio coperto adibito al trasporto animali o nel vano posteriore di un furgone.
I vari metodi di trasporto devono comunque garantire il benessere e la sicurezza dell’animale.
È DIFFICILE PRENDERSI CURA DEGLI ALPACA?
Assolutamente no.
Sono animali facili da gestire che richiedono di cure minime e costi de gestione molto bassi, in particolar modo se vengono paragonati ad allevamenti di specie più comuni.
In allevamento è opportuno realizzare dei recinti alti 1,30 metri, ma qualora vi siano problematiche con animali predatori (come i lupi) dovranno essere realizzate delle recinzioni alte almeno 2 metri fuori terra ed interrate 50 centimetri in modo da non rischiare eventuali attacchi.
Gli alpaca brucano il terreno, senza strappare le radici o rovinare i prati; sono estremamente igienici nei loro bisogni, non spargendo le feci su tutto il pascolo, ma identificando un luogo ben preciso, facilitando così la pulizia giornaliera dei loro spazi.
Non emanano odori sgradevoli.
Sono dei veri e propri decespugliatori ecologici adatti per tagliare il prato e tosare il giardino senza rovinarlo; mangiano le erbacce ma non rovinano le piante evitando di brucare le cortecce delle piante. Al loro accesso al pascolo va verificato se ci siano piante velenose che possano intossicarli. Abituati a climi estremi, sopravvivono bene a temperature rigide, ma tuttavia bisogna disporre per il loro benessere di un ricovero (una tettoia chiusa su tre lati è sufficiente) durante l’inverno e zone d’ombra durante l’estate.
Gli alpaca vengono tosati una volta l’anno e in quell’occasione si procede al taglio delle unghie, dei denti sporgenti e si valuta attentamente lo stato di salute dell’animale.
Di base richiedono due sverminazioni all’anno, due vaccinazioni per la clostridiosi e quindi ogni sei mesi vanno eseguite le analisi delle feci per le parassitosi intestinali. Per evitare fenomeni di rachitismo, malattia dello scheletro dovuta ad un difetto di calcificazione durante la crescita, è ottimale somministrare la vitamina D, in particolar modo nei mesi autunnali e invernali.

POSSONO CONVIVERE CON ALTRI ANIMALI?
Gli alpaca possono teoricamente convivere con altre specie animali nello stesso paddock, come ad esempio gli ovini e i caprini ma tale pratica è sconsigliabile perché queste specie condividono con i camelidi gli stessi parassiti e quindi la convivenza renderebbe più difficoltoso il controllo degli stessi con il rischio di creare problemi di salute di notevole importanza.
Stesso discorso vale con gli equini, che seppur non abbiano il problema con gli alpaca degli stessi parassiti, potrebbero contagiare gli alpaca di erpes equino.
Inoltre con animali di grossa taglia come asini, mucche, cavalli si rischierebbero scontri che potrebbero portare a lesioni, anche gravi per gli alpaca.
HANNO CONTROINDICAZIONI?
Si, c’è il rischio concreto, che una volta conosciuti, ci si innamori di loro e non se ne possa fare più a meno. Creano dipendenza.

Kaserhof » Famiglia Mair | Via Geirer 26 | I-39054 Soprabolzano / Renon | Alto Adige (BZ) | Tel: +39 0471 345 046 | info@kaserhof.it