di Giuseppe De Pietro

All’avventura in viaggio a Nazaré, dalle lunghe spiagge sabbiose a trenta chilometri da Lisbona, soprattutto per gli amanti del surf. Più che mai quando arriva l’inverno, per chi ama il brivido e l’avventura, sono molti viaggiatori prenotano il loro viaggio per ammirare le onde alte più fino a 40mt che si infrangono sulla costa rocciosa. I surfisti più esperti non si limitano ad ammirare le onde, ma si precipitano a cavalcarle.
Chi l’ha vissuto, ci ritorna a Nazaré per superare il suo record record cavalcando con successo onde incredibili, e da quel momento un susseguirsi di onde giganti, sfide tra campioni e avventurieri di questo sport.
Questo fenomeno avviene per effetto del Canyon di Nazaré profondo 5000 metri e lungo 230 chilometri, che produce il fenomeno dell’espansione, in sintesi sarebbe come se l’acqua si caricasse prima di incontrare i fondali più bassi.

Mazara è sulla costa atlantica, e un viaggio da queste parti potrebbe esser un’idea per gli amanti dell’avventura.
A vederli lì, in mezzo alle onde, aggrappati alla tavoletta in attesa di partire sembrano naufraghi un po’ spaesati. Poi, quando decidono che è il momento, quello giusto, diventano qualcosa a metà tra l’eroe e il folle, e non è detto che le due cose non coincidano. 
Nazaré una cittadina del Portogallo famosa per le grandi barche dei pescatori che fino a qualche anno fa indossavano ancora i costumi tradizionali, per le spiagge immense dove in estate si riversano i temerari bagnanti, e per il santuario dedicato alla Nossa Senhora di Nazaré. Una cittadina dalle vie strette, che corrono perpendicolari al mare. Dove non è raro vedere anziane signore intente a grigliare sardine per strada, e i mariti nelle taverne a bere una imperial, una piccola birra alla spina per placare la sete e raccontare l’ultima avventura per mare.
 
Insomma, tutto l’opposto dalla località “d’élite” dove ci si immagina di trovare il jet set dei surfisti. Eppure questi due mondi apparentemente distanti a Nazaré ormai coesistono da anni. Soprattutto tra novembre e fine maggio, la stagione delle grandi onde. Coesistono al punto che nel cinquecentesco forte di São Miguel Arcanjo, alla fine del promontorio che domina Nazaré, è stato allestito il Surfer Wall of Fame. Dove vengono conservate come reliquie le tavole dei più importanti surfisti arrivati fin qui a domare le onde e dove, in una sala a parte, viene spiegato il perché della formazione delle onde al largo di Nazaré.
E il bello è che per alcuni puristi del surf queste non sarebbero neanche onde, ma solo un rigonfiamento. Viste dal faro in fondo al promontorio sono comunque impressionanti, chi le cavalca dice che hanno una violenza e una velocità mai viste. E chi li guarda sta ancora lì a chiedersi se questi surfisti siano eroi o pazzi.