Visitando i laghi dal Ladoga all’Onega, vivendo su un’isola esplorando boschi dalla natura sacra, monasteri medioevali, chiese.
La Carelia è una regione che si estende tra Russia, Svezia e Finlandia. E’ una delle 21 repubbliche autonome della Federazione Russa, con capitale Petrozavodsk. La Repubblica è situata nel Nord-Ovest della Russia ed è compresa tra la Finlandia, il mar Bianco e i laghi Ladoga e Onega. La Repubblica corrisponde in larga parte alla regione storica e geografica della Carelia.Si tratta di un territorio dalla storia antica, patria dei careliani, popolo dell’Europa settentrionale. Questa regione fu a lungo contesa tra i tre paesi; dopo la rivoluzione russa, la Carelia russa divenne Repubblica autonoma dell’Unione Sovietica, che dal 1991 ha preso il nome di Repubblica di Carelia.
Terra di ghiacci e foreste, la Carelia è una regione della Russia che non molti conoscono, spesso tralasciata durante un viaggio nello sterminato paese. In realtà, sono tante e interessanti le attività che gli amanti della neve e della natura possono praticare qui: dalle escursione sulle slitte trainate dagli husky allo sci. Ti abbiamo incuriosito? Scopriamo insieme le meraviglie e le attrazioni della Carelia russa. La Repubblica di Carelia è uno Stato della Federazione Russa con un sistema di governo repubblicano, sito a nord–ovest della Russia. A ovest la Carelia confina con la Finlandia, a sud con le regioni di Leningrado e di Vologda, a nord con quella di Murmansk, a est con la regione di Archangelsk, da nord–est il paese è bagnato dal Mar Bianco. Il confine occidentale della Carelia coincide con il confine di Stato della Federazione Russa con la Finlandia.
La morfologia attuale del territorio si generò durante tutto il periodo geologico della formazione dello scudo Baltico Cristallino, il territorio è localizzabile nella zona della tajga russa. La maggior parte del territorio si presenta con pianure ondulate con segni molto evidenti del transito di antichi ghiacciai. Nell’estremità nord–occidentale sono presenti rilievi di 500 e più metri d’altezza, mentre vicino ai laghi, le pianure sono molto ampie ed estese. In Carelia ci sono tantissimi laghi come in nessun altro paese del mondo, tutto ciò ha contribuito alla varietà del territorio, al perenne ricambio fra i boschi e paludi. Per più della metà, il territorio è occupato da foreste, per circa un quinto da paludi.
La Repubblica è un elemento chiave della «Via commerciale del nord», che garantisce il transito Estremo Oriente – Siberia meridionale – Urali – Komi – Archangel’sk – Carelia – Scandinavia. Il sistema ferroviario e automobilistico sono ben sviluppati. I trasporti acquatici mercantili e passeggeri avvengono soprattutto tramite il sistema dei laghi più grandi e dei bacini d’acqua, attraverso il mare Bianco ed il Belomorsko–Baltijskij kanal. I fiumi della Repubblica nella maggior parte sono piccoli, non profondi e praticamente non sono navigabili.
L’eredità culturale della zona è molto ricca e varia, gli avi hanno lasciato ai careliani moltissime opere d’arte, di letteratura e di architettura, sono particolarmente famosi. Qui negli anni sessanta del XIX secolo furono raccolti byliny su eroi leggendari, come Il’ja Muromec, Aleša Popovič, Vol’ga, Mikula Semjaninovič, Sadko, Vasilij Buslaev. E non si può, ovviamente, rimanere indifferenti davanti alle geniali opere dell’architettura in legno dei Mastri Careliani che sono l’orgoglio e il simbolo della Repubblica.
L’ecosistema della regione è particolarmente favorevole agli insediamenti umani e ha una natura particolare ed unica. Sul suo territorio esistono due parchi nazionali («Vodlozerskij» e «Paanajarvi») e altri territori protetti, si vanno sviluppando diversi tipi di turismo come quello acquatico, ecologico, storico–culturale ed ultimamente anche quello internazionale. Funzionano ancora le prime terme russe «Marcial’nye vody» inaugurate da Pietro il Grande. La bellezza severa della Carelia ha ispirato vari pittori, poeti e compositori. In Čajkovskij, Šiškin, Levitan, Kuindži, Vasil’ev e Rerich tale bellezza ha lasciato un segno indelebile che si riflette nelle loro creazioni. La severa natura nordica caratterizza l’uomo careliano: poche parole, indipendente, sicuro delle proprie forze, con un senso della dignità molto sviluppato. La lontananza dal centro del paese ha fatto sì che il governo zarista scegliesse la provincia di Olonec come luogo per gli esuli politici; qui, infatti, nell’estate del 1826 furono mandati in esilio il decabrista F.Glinka, che visse in Carelia fino al 1830 e anche S.Raevskij per aver diffuso la poesia di M.Lermontov «Na smert’ poeta».
La Repubblica di Karelia, ha abbastanza da offrire da tenerci occupati per almeno una settimana di esplorazione. Le strade in Karelia sono, come per gran parte nel Nord della Russia, lunghe strisce d’asfalto che attraversano infiniti fazzoletti inabitati di natura selvaggia e a volte inospitale. Nel caso della Karelia, abitata dal VII secolo dall’antica tribù ugrofinnico dei Korels, è uno scivolare veloce tra i suoi 60.000 laghi che punteggiano la taiga e la tundra, ricoperte da metri di neve in inverno e dalle mille sfumature di verde e blu durante le brevi estati.
Raggiungiamo il Ladoga il secondo lago più esteso della Russia, dopo Baikal, uno specchio di acqua fresca e blu d’estate e un’immensa lastra di ghiaccio e neve che d’inverno occupa una superficie ben più grande del Montenegro, ospita più di 600 isole. Per il secondo anno di fila, riempiamo un’auto con provviste per una settimana, un paio di felpe, un gommone, tende… e percorriamo i 250 km che separano Petrozavodsk, capitale della repubblica della Karelia da Sortavala, l’insediamento più grande del lago Ladoga.
Oggi Sortavala mostra un po’ tutte le sue storie in un mix unico di orgoglio, stili ed atmosfera rilassata. A solo mezz’orai dal confine Finlandese, Sortavala è il punto di partenza per l’esplorazione dell’incontaminata natura dei dintorni. Dalle sponde basse, erbose e popolate da noiose zanzare in estate si salta su un gommone, una barca a motore o una a remi e si parte esplorando una delle zone più suggestive e sconosciute dell’intera Russia.
Il mio amico Artem ha la «sua isola», ci viene qui d’estate da quando era bambino. A differenza di luoghi di campeggio più accessibili, la gente locale che si reca in queste isole non lascia traccia,
rispettosa di questa natura che per millenni è stata sacra, divinizzata da popolazioni di origini ugrofinniche.
L’immensa distesa di acqua la si esplora navigandoci. Ci si sposta di isola in isola, dormendo sotto le stelle in foreste incontaminate e ricoperte di cespugli carichi di quei deliziosi frutti di bosco di cui le foreste russe sono ricche, nuotando nelle fresche acque in compagnia di timide foche, passeggiando a piedi nudi su lisce lenzuola di roccia che affiorano da quello che fino a dodici mila
anni fa era il lago Baltico ghiacciato.
Le sponde del lago e le sue isole sono punteggiate da antiche fortezze medievali dai pesanti muri di mattoni e dai tetti bassi (come quella di Korela) e da eleganti monasteri le cui cupole chiare
riflettono il sole rosa del tramonto a decine di chilometri di distanza. Il monastero di Vaalam, dal nome ugrofinnico dell’omonimo arcipelago, è forse il sito più popolare nella zona. Le eleganti torri dorate e cupole dai colorati pastello svettano a largo di Ladoga dal XVI secolo quando si pensa che il monastero ospitasse più 600 monaci.
Sul lago Onega c’è Petrozavodsk si trova sulle sponde del terzo lago più grande d’Europa, Onega, a sole quattro ore di auto dal cugino maggiore Ladoga e a sette ore da San Pietroburgo.
Petroskoi, come la chiamano dai Vesps, le originarie popolazioni finnoungariche della zona si è trasformata da città industriale fondata da Pietro il Grande in una piacevole cittadina che ancora conserva quel fascino provinciale e rilassato che caratterizza le città Russe. Case in legno, cortili di ghiaia e orti si trovano dietro l’angolo di Ulitsa Lenina (la Via di Lenin), la via principale che
taglia la città. Il lungo lago affollato d’estate fino alle prime ore del mattino in quelle notti bianche quando i bagliori arancioni del sole non lasciano mai il cielo, si affaccia su sponde del lago
verdissime di foreste fitte da esplorare a pochi chilometri dal centro cittadino.
Dal piccolo porticciolo sul lungo lago si salpa su una veloce barca che sfreccia tra le isolette abitate solo da eleganti, snelle, argentee betulle fino a giungere a Kishi. L’isola più grande del
lago, cinque chilometri quadrati, è un museo a cielo aperto, iscritta alla lista dei Siti Unesco per le sue imponenti chiese in legno chiaro, dalle caratteristiche cupole a cipolla che brillano argentee nel caldo sole estivo, abitazioni contadine tradizionali dalle spesse pareti in legno e tetti di muschio.
La sponda Est del lago è punteggiata da siti archeologici di incisioni rupestri, ce ne sono talmente tanti che la gente locale ha perso il conto. Il più accessibile ed esteso è quello di Belomorsk. Le sue figure di sciatori incise 5000 anni fa attirano visitatori locali, ma mai troppi ed il piccolo sito nel folto della foresta a pochi kilometri dal compatto e rilassato centro cittadino regala un’atmosfera quasi magica mentre si cammina lentamente ed attentamente tra figure di antichi animali
preistorici e sagome umane.
Proseguendo a Nord, attraverso quelle foreste che ricoprono più della metà del territorio (l’altra metà è ricoperta da distese di acqua) si arriva al Circolo Polare Artico, ma quella, è un’altra storia,
ed un’altra Russia. Appoggiamo le tende sulle rocce lisce nel folto della foresta. Camminiamo a piedi nudi sul morbido muschio di un verde acqua intenso giù verso le rive dalle linee sinuose, quasi morbide di rocce erose da migliaia di anni. Ci si sveglia con i caldi raggi del sole che, invadenti e bollenti, ci spingono ad iniziare la giornata con un tuffo rigenerante.
La Karelia la si esplora percorrendone le strade, le foreste, i laghi. Su ruote, rotaie, barche, sentieri. Noleggiare una macchina è facile, anche per gli stranieri o ancora più facile è trovare una
compagnia locale che organizza tour nella zona per piccoli gruppi. I treni, grande vanto Russo collegano le principali cittadine e paesi in poche ore, i taxi sono particolarmente economici e sicuri.