di Giuseppe De Pietro 

Vieni in Calabria, ma come viaggiatore, non come turista. La Calabria non è solo una regione di mare! Nel cuore della Calabria esiste un luogo con scenari, a poco più di mezz’ora dal mare, con altipiani vasti e laghetti ammantati di foreste, che in autunno esplodono in una miriade di colori. è la stagione ideale per immergersi in un’atmosfera rilassante, col paesaggio che si tinge di toni caldi, la possibilità di assaggiare primizie del bosco e visitare i paesi dove si svolgono le sagre più golose. A tavola menu rigorosamente autunnale a base di funghi, patate, zucche, noci e castagne.   

Lo spettacolo del foliage è uno degli appuntamenti più attesi in autunno, il palcoscenico è la Sila. Lasciati conquistare dalla bellezza della natura che si trasforma con colori mozzafiato e profumi avvolgenti.

Rendi ogni passo un’esperienza indimenticabile mentre esplori sentieri incantevoli e ammiri paesaggi che ti toglieranno il fiato. Non perdere l’opportunità di vivere appieno tutto ciò che la natura ha da offrirti un’avventura autunnale che risveglierà i tuoi sensi e nutrirà la tua anima.

Il Parco Nazionale della Sila, 150 mila ettari condivisi fra le province di Cosenza, Crotone e Catanzaro. Una terra sorprendente che già Norman Douglas, viaggiatore del Grand Tour, descrisse agli inizi del Novecento come “un’autentica foresta vergine mai sfiorata da mano umana” nel libro Old Calabria, e di cui, prima ancora, Virgilio e Plinio avevano decantato la maestosità, parlando appunto della selva che la ricopriva, nota nell’antichità come silva brutia (foresta del popolo dei Bruzi).

Sila, cosa fare e cosa vedere, si può attraversare il parco, percorrendo i tortuosi quanto panoramici tracciati, ma la riserva custodisce anche splendidi sentieri per passeggiate a piedi, a cavallo e in mountain bike.
Ci si inoltra in un paesaggio di cerri e castagni a perdita d’occhio, che proliferano fra gli 800 e i 1.000 metri e che, a mano a mano che si sale, cedono il passo a pini, faggi e abeti. Le foglie gialle dei faggi, le cime degli alti pini laricio che si scagliano come raggi verso il cielo azzurro, le macchie di rosso degli aceri, i funghi che spuntano intorno ai tronchi contorti, il tappeto marrone delle felci che si stende alla base degli alberi, le piccole mele verdi che cadono a terra, il luccichio dell’acqua dei tre laghi: sulla Sila tutto lascia nell’osservatore meraviglia, emozione, benessere. Un continuo effetto wow che non lascia mai sazi.
A novembre si infiammano delle tinte tipiche autunnali: un caleidoscopio di sfumature dal verde intenso delle piante sempreverdi al giallo dei pioppi, al rosso vivo degli aceri, al marroncino dei faggi.

Ecco alcune proposte diluoghi da visitare in Calabria in autunno in base ai tuoi interessi. Se ti stai chiedendo cosa vedere in Calabria in autunno, ti suggeriamo di partire da una delle esperienze più amate e romantiche in assoluto: il Foliage in Calabria, tra i boschi non solo in Sila ma anche altri parti statali e regionali da nord a sud.

Cos’è il foliage? Il termine indica il periodo autunnale di caduta delle foglie a causa della perdita di clorofilla. Si tratta di un momento magico per chi ama la natura, le passeggiate immersive e le escursioni in montagna  camminando su un tappeto di foglie e fotografando scenari da fiaba. 

Praticare il foliage in Calabria significa arricchire la propria collezione di foglie con esemplari di piante autoctone e scoprire posti meravigliosi, percorrendo i principali cammini e sentieri tracciati. Ottobre e novembre sono i mesi d’autunno in Calabria perfetti per il foliage e la raccolta degli altri prodotti tipici del sottobosco calabrese.

Tra i motivi per visitare la Calabria in autunno c’è sicuramente l’enogastronomia con prodotti tipici autunnali. Non esiste stagione più generosa per assaggiare alcune tra le bontà tipiche che provengono direttamente da i territori di origine e produzione, molte delle quali a marchio di qualità. 

Tra i principali prodotti tipici dell’autunno in Calabria ci sono sicuramente i funghi e le castagne: i boschi calabresi sono ricchi di funghi pregiati, a partire dal delizioso Porcino della Sila e delle Serre, passando per tante varietà commestibili che i cercatori riconoscono a colpo d’occhio; la castagna è un’altra grande protagonista dell’autunno in Calabria. 

Un prodotto tipico della stagione autunnale al quale i calabresi non sanno rinunciare sono le leggendarie conserve casalinghe: che siano sott’olio, sotto sale o sotto spirito, le conserve rappresentano una delle più antiche tradizioni gastronomiche regionali. Un modo per godere tutto l’anno dei frutti estivi, dono di una terra baciata dal sole. 

Tra i posti da visitare in CaIabria in autunno ci sono sicuramente i piccoli paesi interni e i borghi in collina, molti dei quali, offrono l’esperienza di cimentarsi con la raccolta e la preparazione di prodotti e conserve tipiche, gustando la fragranza dei sapori autunnali. Altra eccellenza d’autunno calabrese vi è, la Nocciola Tonda, prodotta nei pregiati noccioleti sulle colline di Cardinale, in provincia di Catanzaro. Questa varietà di nocciola, coltivata sin dall’epoca borbonica e in attesa di ricevere il marchio IGP, è uno dei frutti più attesi dell’autunno calabrese, utilizzata dall’industria dolciaria nazionale per produrre famose creme spalmabili. 

Gli itinerari imperdibili per assaggiare le eccellenze enologiche e agroalimentari della Calabria in autunno? Senza dubbio la Strada del Vino e la Strada dell’Olio, con possibilità di visite guidate, degustazioni e, in alcuni casi, pernottamento nelle tenute vinicole e olearie delle aziende produttrici. Un mondo fatato di natura unica, biodiversità e emozione. La Calabria che non ci si aspetta, lontana dai cliché, poco conosciuta, che regala ad escursionisti e visitatori panorami da sogno e una ricarica di benessere fisico e mentale.

A proposito di tipicità e prodotti tradizionali, l’autunno in Calabria è un tripudio di sagre ed eventi dedicati all’enogastronomia, occasione per scoprire cosa vedere in Calabria in autunno e quali località visitare tra un assaggio e l’altro. Se poi si vogliono acquistare i prodotti tipici, dalle castagne ai formaggi e ai funghi, oltre all’immancabile peperoncino calabrese, si può fare un salto a Camigliatello Silano dove sul corso principale si trovano molti negozi e botteghe di specialità.

Imperdibile la rassegna gastronomica “Autunno Silano“, alla scoperta delle bontà tipiche del Parco Nazionale del Sila: dalla Sacra della Patata della >Sila IGP al Caciocavallo DOP, due “must” della stagione autunnale e invernale calabrese. Tra gli appuntamenti da non perdere in autunno in Calabria, la Sagra del Fungo a Serra San Bruno, in provincia di Vibo Valentia. Evento che valorizza il pregiato Porcino delle Serre e le altre varietà di funghi presenti nel Bosco Archiforo, con mostre micologiche, mercatini, convegni e momenti di intrattenimento in due weekend di ottobre.

Sila, autunno delle meraviglie nel parco della Calabria. Le mucche attraversano la strada tra le foglie gialle, il suono dei loro campanacci accompagna il silenzio del bosco, un airone bianco scruta l’acqua del lago di Ariamacìna. Scene di ordinaria quotidianità al Parco Nazionale della Sila.

Il Parco della Sila è scenografico in ogni stagione: l’inverno con la neve e le piste di sci da fondo, le passeggiate con le ciaspole o le corse con i cani da slitta, la primavera con il verde tenero delle gemme e i colori dei petali dei fiori, l’estate con il fresco, l’armoniosa attività del bosco e le attività sportive sul lago Arvo. Ma è l’autunno che dona di più quella sensazione unica di magia e spettacolarità della natura.

In Sila si trova uno dei foliage più belli d’Europa. Non è necessario arrampicarsi su sentieri
o addentrarsi nella vegetazione per ammirarlo. Basta percorrere la strada che va da Camigliatello Silano a Lorica oppure l’altro senso verso il Cupone e i lago Cecita, magari soffermandosi lungo il suo perimetro, per restare senza fiato davanti agli alberi dai colori cangianti, i gialli, gli ocra, gli oro, i marrone, gli arancioni, i rossi, i bordeaux e i verdi scuri che si intersecano in un gioco di sfumature e accostamenti.

La natura è stata decisamente generosa nel Parco della Sila. Grande 74 mila ettari, uno dei tre parchi nazionali della Calabria, racchiude tre province e 19 comuni, l’altipiano agricolo più vasto d’Europa, coltivato alla patata silana, biodiversità, innumerevoli specie animali, come lupi, cervi, daini e lontre, oltre agli uccelli e vegetali, una riserva biosfera dell’Unesco, mentre al centro visita Cupone si trovano recinti faunistici con gli esemplari salvati dal gruppo Carabinieri della forestale e impossibilitati ad essere rimessi in libertà, un orto botanico di erbe di montagna e un museo naturalistico.

Al centro del Mediterraneo, il Parco della Sila va dalle coste dell’Ionio alle montagne più alte, come il Monte Botte Donato, dalla cui cima, a 1928 metri, raggiungibile con un sentiero, nelle giornate limpide si vede pure l’Etna e il Tirreno.

Arrivando dal nord, a mezz’ora di strada da Cosenza, il Parco della Sila ha la sede sul lago d’Arvo a Lorica,
uno dei villaggi più caratteristici della zona. Inoltre, l’ente parco organizza corsi, laboratori, stage, workshop e tanto altro ancora, come il recente Autumn School, per raccontare la biodiversità, educare alle sane abitudini e all’ecologia.

Con una delle 40 guide ambientali del Parco si possono visitare al meglio i 600 chilometri di sentieri, di cui tre certificati come terapia di connessione con la natura per il benessere psico fisico con soste adatte alla meditazione, ma anche i piccoli villaggi come Silvana Mansio, immerso nel foliage autunnale che sembra abitato da folletti.

Tra i più adatti a tutti e perfetto per l’autunno, è il sentiero del Pianoro di Carlo Magno, che rivela persino una leggenda: si dice che sulla roccia all’apice venne celebrata una messa dai crociati sulla strada del ritorno a cui partecipò Carlo Magno. In realtà, qui non passarono né il sovrano né i cavalieri: il nome si ispirerebbe ad un antico toponimo in dialetto silano.

Un altro sentiero immerso nel foliage è quello che porta al piccolo lago artificiale di Ariamacìna, un’oasi per gli uccelli acquatici, tra svassi maggiori, aironi e garzette. E con le immancabili mucche sparse a brucare ovunque. Un’altra meta imprescindibile è ai Giganti della Sila, dove si trovano altissimi pini laricio di 400 anni.

Una tappa curiosa è il ristorante La Locomotiva, che si trova all’interno di alcune carrozze ferroviarie degli anni Cinquanta su un binario in disuso in località Casali del Manco. Qui si assaggiano le pietanze locali, come la minestra silana, un concentrato di bontà con cicoria, fagioli e patate. Alcuni weekend, poi, dall’ex stazione di San Nicola passa anche lo storico treno a vapore, perfetto per vivere l’esperienza del parco da un’altra prospettiva.

Altra tappa ideale per scoprire la cucina della Sila è La Lorichella a Lorica, proprio affacciata sul lago d’Arvo. L’accoglienza della famiglia che gestisce l’hotel e il ristorante è un chiaro esempio della grande ospitalità degli abitanti della Sila, mentre i piatti sono tutti super abbondanti, genuini e hanno il sapore della tradizione: una caratteristica della zona.

Dove dormire: Arvo Residence SILA c.da Lorichella 87059 Lorica (CS)
www.arvoresidencesila.it. Recentemente realizzato, il residence sulla riva del lago Arvo è perfetto per visitare questo lato del Parco, varie tipologie di appartamenti moderni e confortevoli, grande accoglienza, angolo giochi per bambini, giardino, parcheggio, wi fi gratuito.

Info: www.parcosila.it
www.turismocalabria.it

https://calabriastraordinaria.it/news/3-motivi-per-visitare-la-calabria-in-autunno