di Emilio Franconi

Esplorare e sopravvivere nella natura delle specie e degli habitat sta diventando ogni volta più limitata alle riserve naturali, si dovrebbe basare invece su un principio molto più ampio di conservazione e di uso sostenibile, dove le persone, la fauna e la flora possono vivere insieme in armonia.

E’ importante la preservazione dell’ambiente naturale attraverso la conoscenza, ed è una significativa dimostrazione dell’impegno ad agire per salvaguardare la ricchezza della propria biodiversità autoctona per le generazioni future.
La flora e la fauna selvatiche e gli ecosistemi sono minacciati. L’uomo oggi si potrebbe impegnare a contrastare il declino della biodiversità e aderire per ridurre significativamente la perdita della biodiversità nei prossimi anni, è fondamentale per raggiungere questo obiettivo.

La sopravvivenza in una foresta, fitta giungla tropicale non è impossibile. Si deve ricordare, infatti, che l’uomo è pur sempre un animale, dotato di forza, velocità, resistenza, istinto di sopravvivenza ma anche di ragione. Con un po’ di preparazione fisica e psicologia anche le persone meno abituate a questi luoghi possono sopravvivere al meglio.

La giungla è una foresta tropicale molto fitta e, per certi versi, impenetrabile. Vi sono moltissime specie di animali e piante. Gli insetti sono, forse, la specie più numerosa. Camminare nella giungla non è proprio… una passeggiata. E’ molto fitta e piena di vegetazione.

Per intraprendere un cammino è necessario tagliare verso i lati la vegetazione che si presenta davanti, al fine di aprirsi la strada. E’ molto pericoloso, infatti calpestare e ferirsi con certe specie come, ad esempio, il bambù.

Alcuni alberi sono alti anche diverse decine di metri. Si può provare ad arrampicarsi su questi per cercare di orientarsi e trovare qualche punto di riferimento.

Sopravvivere nella giungla è bere acqua, quindi la prima cosa da fare è, come sempre, trovare una fonte d’acqua per la sopravvivenza.

Occorre, però, assicurarsi che essa sia potabile e non deve emanare odori o sapori strani. Se l’acqua non è stagnata ma scorre come un fiume, al 90% è buona e potabile.

Tagliando alcuni rami di alberi può sgorgare anche un buon liquido zuccherino. mangiare-nella-giunglaIl cibo per la sopravvivenza non manca sicuramente nella giungla ma bisogna essere esperti del luogo: frutta, banane, radici, ananas, canne da zucchero, fichi e noci di cocco si trovano con estrema facilità.

E’ realmente difficile morire di fame nella foresta, un luogo in cui la natura può regalare tutto.

Anche la fauna, di diversa specie, può costituire un ricco menù, a patto di saper realizzare trappole o imboscate per la cattura. Serpenti, formiche, bruchi e pesci sono alla portata di un esperto e offrono tante utili proteine per la sopravvivenza. La pesca è più generosa di notte, possibilmente con l’ausilio di una torcia elettrica.

rifugio-nella-giunglaIl pericolo maggiore è costituito dalle possibili imboscate che possono tramare gli animali verso l’uomo. Per questo motivo, specialmente la notte, è consigliabile dormire in un rifugio sopraelevato e illuminato dal fuoco, possibilmente con molto fumo, per far spaventare le bestie.

Anche se la natura offre tutto, se non si conoscono certe tecniche di sopravvivenza, la vita nella giungla non sarà affatto facile.

Perdere l’orientamento è molto facile e basta un nonnulla per non riuscire più a raggiungere il proprio rifugio, anche se esso dista poche decine di metri. In più, la fitta vegetazione oscura la visuale e l’ambiente è sempre buio e tetro, ambiente ideale per imboscate da parte di animali pericolosi. Inoltre non è possibile correre ma si riesce solamente a percorrere pochi metri in tantissimi minuti.

Il terreno è costantemente umido e bagnato. Si può scivolare in qualsiasi momento e rompersi facilmente una gamba. La temperatura è abbastanza calda ma estremamente umida. E’ conveniente disporre o, al limite, costruirsi, un’arma o un bastone pesante. E’ utile sia per farsi strada tra gli arbusti che come arma di difesa contro potenziali aggressori.

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