di Giuseppe De Pietro
C’è una terra d’Africa in cui tutto ebbe inizio, terra che cattura il viaggiatore in una magia senza tempo. Un luogo dove la natura è ancora selvaggia se desideri incontri con animali incredibili uniti all’opportunità di camminare in località eccezionali. Un viaggio in Uganda è un viaggio magico perché ti permette di riscoprire un contatto quasi ancestrale con tutto ciò che ti circonda. Un viaggio in Uganda è un viaggio dal sapore di libertà, un viaggio nella regione dei grandi laghi e alla riscoperta della nascita dell’umanità, un viaggio nella terra del sole, nella terra della terra e dell’acqua. Dopo un’esperienza tra parchi naturali ed escursioni esplorative ci si porterà nel cuore il significato dei colori della bandiera ugandese: il rosso è il colore della fratellanza tra gli uomini, il nero rappresenta il popolo ugandese e il giallo il sole.Al viaggiatore che arriva in Uganda rimane colpito di quanto lussureggiante appaia la natura tropicale: l’unico paese in grado di soddisfare le aspettative della giungla di Tarzan. In nessun’altra parte dell’Africa si può vedere una cosi grande varietà di primati, dal gorilla di montagna agli scimpanzé, ad oltre dieci tipi di scimmie più piccole. Conta con siti naturali che fanno parte del patrimonio mondiale dell’Unesco: Il Parco Nazionale di Bwindi e i monti Rwenzori, detti Monti della Luna. Invece, iIl Parco di Bwindi ha una natura rigogliosa e variegata. I monti Rwenzori d’altro canto, sono una regione di una bellezza incredibile in cui i ghiacciai, le cascate e i laghi offrono un ambiente alpino senza eguali in Africa. Qui si trova la terza cima più alta d’Africa, che supera i cinquemila metri (il Monte Margherita).
Addentrandosi nella foresta seguendo le tracce dei gorilla di montagna e degli scimpanzé, un viaggio avventura adatto per chi ama la natura. L’Uganda, svela una varietà di bellezze naturali di struggente intensità. Durante il trekking si raggiungono le Montagne della Luna, attraversando villaggi rurali nascosti avvicinandosi alle mitiche sorgenti del Nilo. E, nel cuore di foreste intatte e rigogliose, sarà emozionante incontrare le ultime famiglie di gorilla di montagna. L’Uganda ha festeggiato di recente i suoi 55 anni di indipendenza, come tutti i paesi africani anche l’Uganda vive nel paradosso di essere un paese giovane con una tradizione millenaria. Un viaggio in Uganda che non si focalizza solo sulle meraviglie naturali, sugli onnipresenti Gorilla di montagna, ma che sviluppa un tema, quello della produzione di materie prime con un forte impatto sociale, viaggiando in modo completamente autonomo in Uganda per qualche settimana all’avventura. Uganda è terra, è acqua, è natura incontaminata e spazi aperti dove la vita non si ferma mai. In un tempo remoto il territorio ugandese era coperto da foreste equatoriali, che anche se in modalità ridotta vivono tutt’ora, e rimangono la dimora prediletta di una fauna ed una flora incontaminata.
Si viaggia a bordo di mezzo pesanti altamente attrezzati per questo genere di viaggio, in compagnia di altre persone provenienti da tutto il mondo, condividendo diverse attività, tra le quali la preparazione dei pasti e il montaggio delle tende. Fermati qui, siedi a terra e appoggia la schiena ad un albero, da solo o in compagnia osserva silenziosamente. Quando ti sembra che non stia accadendo nulla aspetta ancora un po’. Il rumore di passi si fa più vicino e tra gli alberi qualcosa si muove. Il respiro si ferma. Il cuore batte forte. L’emozione è indescrivibile. Forse breve, ma intenso e indimenticabile è ciò che accade. Occhi fissi negli occhi, e l’uomo incontra il primate. Il Gorilla della montagna fa capolino tra le fronde, e potrebbe non essere da solo. Se è maschio dominante è chiamato Silverback, per la colorazione bianco-argentea del pelo della schiena che gli appare attorno ai 13 anni, l’inizio dell’età adulta. Il leader della famiglia decide gli spostamenti del gruppo composto da maschi più giovani, femmine e prole. Nonostante il suo aspetto maestoso, e un po’ minaccioso, il gorilla è un animale mite, ma non va indispettito. Meglio stare in silenzio, evitare i movimenti bruschi, se è necessario parlare allora usare un tono di voce molto basso e mai fissarlo negli occhi. Se nel gruppo ci sono dei piccoli gorilla è probabile che questi si avvicinino e provino incuriositi a giocare con le persone che incontrano lungo il cammino. Prima dei 3 anni d’età invece il gorilla rimane aggrappato alla schiena della madre. I maestosi gorilla guardano e osservano. L’uomo si fa piccolo e guarda e osserva anch’esso. Questi istanti senza tempo sono una sosta irrinunciabile. Una sosta che è essa stessa parte fondamentale del viaggio alla scoperta della perla d’Africa.
Il lago Vittoria da il benvenuto a chi arriva ad Entebbe volando, un lago così grande da sembrare il mare, così grande da contenere più di 3000 isole, abitate e disabitate. Viaggiando nel sud dell’Uganda l’acqua può essere una costante in ogni tappa. Dal lago più grande di tutta l’Africa nasce il Nilo bianco, che sfocia poi nel fiume più lungo del continente: il Nilo. Acqua, vita e storia che da sempre scorrono e per sempre scorreranno lungo l’Africa orientale, per confondersi nelle acque del Mar Mediterraneo.
Ad un certo punto, vicino a Masindi, il Nilo ha un nuovo nome, Kabalega. Kabalega è il nome che per 8 anni ha identificato le cascate di Murchison, un’incredibile dimostrazione della forza della natura concentrata in quasi cinquanta metri di caduta libera. Il rumore dell’acqua, e a volte del vento, sembrano fermarsi quando dalla nuvola d’acqua ai piede della cascata fa capolino un arcobaleno.
Viaggiatore animato da uno spirito esploratore non fermarti qui. Vedi nelle meraviglie della natura una porta verso la scoperta dei segreti della natura stessa. Nella foresta di Bwindi e nella foresta di Budongo c’è una cosa che deve essere fatta, una cosa inaspettata quando si parla di foresta. Il gioco dell’avventura qui non si sviluppa in un trekking spericolato ma… addentrandosi e trovando un angolino accogliente. Perché?
L’itinerario naturalistico che offre l’Uganda deve tracciarsi in un viaggio tra la foresta impenetrabile di Bwindi, il parco nazionale Queen Elizabeth, la foresta di Budongo, il parco nazionale del Murchison e la riserva di Ziwa. Zone protette e originali che offrono quel genere di spettacolo che siamo tutti soliti pensare essere dei documentari. Il rischio è che lo stupore sia così grande da bloccare anche il dito del fotografo più esperto, che per qualche secondo rimane incantato dall’eleganza della natura e dimentica di schiacciare l’otturatore. In queste aree protette vivono colobi, gorilla e scimpazé, leopardi, leoni, antilopi e bufali, come anche elefanti, ippopotami, coccodrilli e giraffe.
L’Uganda è uno dei primi esportatori di materie prime che troviamo sulle nostre tavole: caffè, thé, sesamo, olio di semi, vaniglia, cacao, ananas e altri prodotti dai gusti inconfondibili giungono dalle meravigliose pendici ugandesi di due fra le più affascinanti montagne del continente, il Rwenzori e l’Elgon. Determinando forti cambiamenti e nuovi modelli di economia sociale. Un modo consapevole, diverso, di scoprire un paese, un punto di vista nuovo e originale. Terra, culla dell’umanità che ancora dona attimi indimenticabili e immagini che rimarranno indelebili per ognuno di noi…