di Giuseppe De Pietro

Tempo di celebrare la Natura a Montebelli Agriturismo e Country Hotel di Caldana (GR), splendido resort in Maremma che fa dell’agricoltura biologica la propria filosofia. Sabato 23 settembre 2017 è la Festa della Vendemmia, un appuntamento che è un momento di grande gioia: la raccolta dei frutti di mesi di intenso lavoro. Un tempo, in campagna, la raccolta dei grappoli maturi metteva fine all’intenso impegno nei campi dei mesi estivi, che proseguiva con la preparazione alla stagione fredda: ci sarebbe stato ancora vino per scaldare l’inverno. Ecco che questo spirito ritorna e coinvolge tutta la Toscana proprio all’inizio dell’autunno. Partendo dalle cantine e dai borghi antichi le tradizioni contadine coinvolgono tutti, e le sagre e le feste di paese consentono di scoprire l’anima antica della Maremma. Un nuovo raccolto: la promessa di felicità racchiusa nel mosto che diventerà vino. Montebelli Agriturismo e Country Hotel, dove la tradizione si segue con grande orgoglio, fissa la sua Festa della Vendemmia, creando una serata che si snoda traballi, canti, vino e piatti della tradizione. L’idea è quella di evocare l’atmosfera gioiosa che accompagnava la vendemmia come avveniva un tempo, nonostante la fatica del lavoro. La festa si apre alle 17 con la pestatura dell’uva, seguita dall’aperitivo (con un buon calice!) e cena contadina intorno al fuoco. Il dopocena è riservato allo spettacolo della compagnia Le Muse de Diavolo con costumi e maschere, percussioni e danzatrici medioevali e del ventre, per danzare e riscoprire la dimensione ancestrale della vendemmia. Il momento è perfetto per concedersi un soggiorno speciale a Montebelli. Dal 21 al 26 settembre 2017 si può scegliere una vacanza di tre notti, che include la ricca prima colazione a buffet, un pranzo degustazione con 4 portate e calice abbinato e l’accesso libero alla Spa a partire da 515 euro per due persone in camera doppia. Chi ha più tempo può approfittare dell’offerta valida dal 18 al 28 settembre 2017, che include sei notti con prima colazione a buffet, un pranzo con menu degustazione e due cene al ristorante di Montebelli (bevande escluse), un omaggio di vino e un trattamento di bellezza al mosto d’uva della durata di un’ora. Il prezzo parte da 950 euro per due persone.

La vendemmia, ovvero, raccolta dell’uva già nota nel Medioevo. Si riferiva al periodo dell’allora calendario francese (o “rivoluzionario”) collocabile intorno
a settembre e riferito nello specifico alla raccolta delle uve, nonostante gli italiani possano non essere d’accordo, ritenendola una parola derivante dal loro latino, e più precisamente dai vocaboli vinum (vino) e demia (da demere, che significa prendere). In ogni caso, ciò che possiamo affermare con sicurezza è che gli italiani prendono questa parola molto, molto seriamente.

Ma non così seriamente da non potersi unire a loro ed aiutarli nel portare a termine il lavoro. Se riuscite a programmare una viaggio nella campagna toscana a Caldana (Grosseto)
dalla metà a fine settembre, sarete sorpresi dall’elevato numero di piccoli agriturismo e alberghi diffusi che accettano con piacere un aiuto extra nei loro vigneti.
Ricordatevi sempre di rammentare ai proprietari, al momento della prenotazione, che vorreste partecipare alle attività previste. Nonostante possano difficilmente garantire quale sarà il periodo preciso durante il quale sarà  svolta la vendemmia, se sono a conoscenza sin da subito che siete interessati ve ne informeranno al momento dell’arrivo e vi inviteranno a partecipare. Potete  anche controllare questo link dove è elencata una serie di aziende vinicole aperte al pubblico proprio durante la vendemmia.

L’uva deve essere raccolta prima che rinsecchisca e diventi dura come “pallini da caccia”, soprassedendo la rivalità politica e l’avversità calcistica. Non c’è praticamente niente di più triste per un contadino che vedere la sua uva rovinarsi sulla vigna – e nonostante alcuni vini siano realizzati con uve invecchiate – sulla vigna o meno – come ad esempio il vin santo, la maggior parte delle uve raccolte è destinata a produrre vino da tavola, da degustare con  gli amici.

La vera vendemmia non richiede una grande e svariata quantità di utensili: un paio di forbici da giardino ben affilate o un piccolo coltello con la punta ad uncino, un cestino di vimini di piccole-medie dimensioni, dei bidoni di plastica un pò più grandi, nel nostro caso un’asta di legno, una pigiatrice su misura e naturalmente ampi tini di acciaio inossidabile.

Nella nostra azienda a gestione familiare, l’uva viene raccolta e sistemata delicatamente in piccoli cestini di vimini. Una volta riempiti i cestini, il contenuto viene svuotato all’interno di bidoni in plastica più grandi, in modo da non rompere i chicchi che altrimenti  comincerebbero prematuramente a fermentare. La vendemmia inizia solitamente la mattina presto, prima che il caldo accelleri il processo di fermentazione; altra
cosa, i grappoli devono essere ben asciutti in modo che non ci sia acqua durante la fermentazione.

L’uva viene successivamente sistemata all’interno di alti bidoni in plastica dove, non appena raggiunta la giusta quantità, viene percossa con un’asta di legno per iniziare a rompere la buccia dei chicchi e, finalmente, dar inizio  alla fermentazione.

Le soluzioni per rompere la buccia dei chicchi sono svariate, soprattutto quando si parla di coltivazione a livello familiare, e sono tutte valide se riescono ad
estrarre il succo dalla buccia affinché gli zuccheri possano dar vita alla loro magia, alimentando quei lieviti che trasformano il succo in alcol (vino). A livello industriale, vengono utilizzati grandi tini di acciaio inossidabile con una lama a spirale che rivolta le uve dal basso, muovendole e rompendone con delicatezza la buccia e, al tempo stesso, cominciando a separare i grappoli dai gambi.

Non è sempre semplice riuscire a separare i chicchi dagli steli, soprattutto quando si parla di produzione familiare, l’idea che ulteriori tannini diano un  gusto più frizzante (solitamente, per dare al sapore del vino questo tocco speciale, si usa farlo invecchiare nelle botti di legno e barriques). I produttori più piccoli non hanno, invece, molta scelta, la rimozione dei cosiddetti “raspi” è un processo molto complicato, ecco perchè il particolare sapore tanninico è divenuto nel tempo uno delle principali caratteristiche della produzione a livello familiare.

Il prodotto “pressochè finito” viene riposto in grandi tini di acciaio inossidabile fino a quando non smette di “ribollire”, che vuol dire che i lieviti hanno mangiato tutto lo zucchero ed il processo di fermentazione è terminato. Normalmente si tratta di un periodo di tempo abbastanza breve, prima che il prodotto sia trasferito nelle classiche damigiane, fiaschi molto più grandi, rotondi e coperti da uno strato protettivo di paglia, dove il vino verrà  lasciato a riposare fino a quando non sarà pronto per essere imbottigliato. Il processo di imbottigliamento a livello familiare viene fatto in base alle esigenze del momento, ovvero quando si ha bisogno di una bottiglia di vino, la si riempie, in modo da rendere tutto più semplice.

Contrariamente a quanto si pensi, le uve raccolte non vengono più calpestate perchè, nonostante sia una realtà dell’immaginario folcloristico, effettivamente è poco igienico. Ad ogni modo, il grande pranzo organizzato con tutti i partecipanti alla vendemmia e l’atmosfera di grande festa e convivialità che sono tradizionalmente associati con eventi del genere sono tutt’ora in voga!
Dopo una mattinata trascorsa a raccogliere, percuotere, girare e mescere, un invito a pranzo è cosa certa, seduti intorno ad una grande tavola imbandita dove il vino la fa da padrone.

Per informazioni
Montebelli Agriturismo e Country Hotel
Località Molinetto Caldana
58023 Grosseto
Tel +39 0566.887100
Fax + 39 0566.81439
info@montebelli.com
www.montebelli.com