di Melina Gualtieri

Arriva da un’antica tradizione filippina ed è stata ripresa da una start-up inglese, l’eco-pelle fatta di fibre di foglie d’ananas

L’ambito della moda ecosostenibile è in fermento: tra bottiglie in PET e scarti alimentari da riutilizzare, la ricerca di materiali alternativi è in evoluzione continua.
Una delle ultime novità arriva dal Regno Unito e porta il nome di nome di “Ananas Anam“: la start up ha ripreso e migliorato una tecnica filippina dalle radici antiche per ottenere dalle foglie di ananas un materiale simile alla pelle, chiamato Piñatex. Le foglie sono un materiale di scarto da smaltire durante la raccolta dei frutti: l’idea risponde quindi anche all’esigenza di gestire gli scarti alimentari. L’azienda ha base a Londra e ha già ricevuto numerosi riconoscimenti, vincendo anche l’Award for Material Innovation from the Arts Foundation UK nel 2016. Nel 2015 ha ottenuto il riconoscimento Peta (People for the Ethical Treatment of Animals) “Vegan Fashion Label” e ricevuto il loro Innovation Award.

Carmen Hijosa, fondatrice spagnola di Ananas Anam, ha ripreso una tecnica utilizzata già dal XVI secolo nell’arcipelago delle Filippine per creare dalle foglie dell’ananas accessori per donne. Dopo aver lavorato nel settore del cuoio tradizionale, Hijosa ha conosciuto l’antica tecnica per caso durante una vacanza nel Pacifico: da qui è nata l’idea di sviluppare nuovi tipi di “similpelle” più sostenibili.

Ci sono voluti sette anni di studio, partiti dalle Filippine e continuati tra Regno Unito e Spagna, per arrivare alla creazione del Piñatex. Il tessuto-non tessuto non ha bisogno di lavorazioni simili alla tessitura, è naturale e sostenibile, a base di fibre di foglia di ananas, un sottoprodotto della raccolta dei frutti. L’innovativo tessuto contribuisce anche a creare un reddito supplementare per i coltivatori di ananas: infatti gli agricoltori estraggono le fibre dalle foglie e le inviano ad una società di finitura tessile in Spagna. Qui avviene la trasformazione da semplici fibre a Piñatex. Non solo: dalla decorticazione delle foglie, si produce biomassa, che può essere utilizzata come fertilizzante organico.

Il tessuto è simile alla pelle sintetica dal quale si differenzia per i metodi di lavorazione: se infatti la pelle “tradizionale” richiede l’impiego di sostanze inquinanti nel processo di produzione, Piñatex è prodotta in modo ecologico e biodegradabile. Per produrre un metro quadrato di simil-pelle servono quasi 500 foglie, che corrispondono in media a 16 ananas

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Con il cuoio vegetale vengono prodotte borse, scarpe, vestiti, giacche ed oltre al avere un prodotto ecologico, anche i costi sono ridotti: 23 euro al metro, con i 25-40 della pelle animale. Hijosa ha affermato: “È possibile produrlo in diversi spessori, è resistente allo strappo e alla trazione. Forte, versatile, traspirante, morbido, leggero, flessibile e può essere facilmente stampato, cucito e tagliato. I colori resistono ed è ignifugo

L’imprenditrice spagnola è in trattativa con numerosi gruppi di alta moda, con i quali spera di intraprendere una futura collaborazione. Da Puma a Camper, l’interesse per il tessuto innovativo inizia a diffondersi e così vengono prodotti i primi prototipi con il tessuto, già molto apprezzato da designer indipendenti. Carmen può dirsi soddisfatta, anche se la strada è lunga: “Non so se le scarpe di domani saranno fatte di ananas, sono però contenta che le soluzioni sostenibili siano finalmente prese in considerazione”