valle-daosta4panoramanevevacanzevalle%20daostadi Giuseppe De Pietro
Scenari da fiaba sono quelli regalati dalle montagne innevate d’inverno. In Val d’Aosta non mancano occasioni per vacanze natalizie d’atmosfera tra abeti illuminati e case di legno con camini accesi.

Ai più esigenti proponiamo in questa pagina alcuni percorsi alternativi, anche in zone poco note della Valle d’Aosta, che abbinano l’interesse storico, artistico, etnografico a quello naturalistico. Queste descrizioni sono molto succinte e intendono semplicemente proporvi delle idee per nuove scoperte. Saremo lieti se vorrete percorrere con  noi questi itinerari.
La più piccola Regione d’Italia è posta all’estremità nord – occidentale della penisola, al confine tra Francia e Svizzera. La Valle d’Aosta è costellata da vette maestose fra cui troviamo le cime più alte delle Alpi come il Cervino, il Monte Rosa, il Gran Paradiso e sua maestà il Monte Bianco che, con i suoi 4810 m. non ha rivali in Europa: è il tetto del vecchio continente.
Gioiello della regione è Courmayeur, considerata una delle più importanti stazioni sciistiche del mondo e culla dell’alpinismo, qui è nata la prima scuola per guide alpine.
Nel contesto delle sue imponenti montagne e delle magnifiche valli è collocato il primo Parco Nazionale italiano istituito nel 1922, il Gran Paradiso dové  è possibile osservare gli animali nel loro ambiente naturale: camosci, aquile reali, marmotte ed ovviamente lo stambecco, simbolo del parco.
Storicamente la Val d’Aosta è considerata una terra di contatto e di fusione tra l’Italia e la Francia, caratteristica che si riflette sul bilinguismo ufficiale e sul suo statuto di regione autonoma. I grandi, moderni tunnel del Gran San Bernardo e soprattutto del Monte Bianco, capolavoro di ingegneria che sbocca in territorio francese, hanno aumentato la sua caratteristica di crocevia tra l’Italia ed il resto d’Europa.

La neve, il silenzio, gli abeti illuminati, le case di legno, le fiaccole, il calore del caminetto… sono moltissimi gli uno degli scenari ideali per le vacanze di  Natale e Capodanno. E certo in Italia non mancano località perfette per una scelta del genere. Una di queste ad esempio, è la Val D’Ayas, una delle sette valli dominate dal Massiccio del Monte Rosa. Siamo in Val D’Aosta, in un paesaggio magico, tra ghiacciai, pareti rocciose, alte cime innevate, boschi e villaggi che ancora conservano un sapore antico, come fuori dal tempo. Spesso il paesaggio, all’alba e al tramonto, si colora di rosa e di tutte le sue sfumature, ma non è questo l’elemento che ha dato origine al nome del Monte. Nome che deriva, invece, dal termine rouese che significa ghiacciaio nell’antico idioma parlato in questa zona (il patois).

La Val D’Ayas è formata da 35 villaggi, con le antiche chiesette e le classiche baite in legno, qui chiamate ‘rascard’ e costruite secondo un antico stile tipico della zona e molto affascinante. Il capoluogo è Antagnod ad una altitudine di quasi 1700 metri, in posizione soleggiata e panoramica. Ma il villaggio certamente più conosciuto della valle, e sicuramente il più attrezzato dal punto di vista turistico, è Champoluc (1.568 metri). Fa parte, infatti, del comprensorio Monterosa-ski, 180 chilometri di piste che si snodano attorno al ghiacciaio, per tutti i gusti e le

capacità. E poiché in questi ultimi anni il clima non sempre è stato propizio, è attivo un modernissimo impianto di innevamento per sciare anche in assenza di  abbondanti nevicate.

I più piccoli, e quelli che non sanno o non vogliono sciare, possono divertirsi in uno dei tanti Snow Park sorti negli ultimi anni accanto a molte stazioni sciistiche. Veri e propri parchi-gioco sulla neve, sono dotati di bob, slittini, biciclette con i pattini, materassi gonfiabili, tappeti elastici, giostre, e altri giochi. I più pigri possono trascorrere una giornata alle storiche terme di Pré Saint Didier.

I più curiosi possono organizzare escursioni nei villaggi della valle, ognuno con la propria fisionomia e la propria personale leggenda,  e visitare Musei come la “Maison Fournier” – nel centro storico di Antagnod – che ospita l’Istituto Valdostano Artigianato Tipico (IVAT) e la biblioteca comunale.

Gli amanti dell’arte possono visitare una delle mostre allestite al Mulino di Ruvere, ex mulino trasformato in spazio espositivo, a Challand Saint Anselme. Per poi concludere la giornata in uno dei tantissimi, caldi e accoglienti ristoranti della zona, dove gustare le prelibatezze del luogo, la fonduta o la polenta, tanto per fare due esempi classici. Senza dimenticare che per le festività natalizie ogni villaggio ha le sue tradizioni, che vanno dal presepe vivente che anima la vigilia di Natale di Challand Saint Anselme, alla fiaccolata notturna che illumina il Capodanno di Champoluc.

Per dormire non c’è che l’imbarazzo della scelta. A Challand Saint Anselme, l’hotel La Torretta (tel. 0125/965218) è attivo dagli anni’20. Un hotel di grande fascino, di sole 16 camere che hanno spesso ospitato personaggi illustri della cultura, degli affari, della politica e dello spettacolo. Non è da meno il ristorante dell’hotel, La Majon, che in un’atmosfera da baita di montagna, al calore del caminetto in larice e pietra, trasforma un pranzo o una cena in una piacevolissima esperienza.

A Champoluc, invece, al Breithorn Romantik Hotel di Route Ramey (tel. 0125/308734) aperto nel 1903, potete ritrovare un’atmosfera d’antan. Dal 2001, dopo un periodo di inattività e una ristrutturazione, è ritornato ad essere un simbolo dell’ospitalità valdostana. Basta poi uscire pochi chilometri fuori Champoluc, per ritrovarsi in un luogo fiabesco, immerso nella natura. L’Hotellerie de Mascognaz (tel. 0125/308734), nel piccolo borgo omonimo, raggiungibile solo in motoslitta. Più Natale di così!

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