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di Giuseppe De Pietro

Nicotera, infatti, Incastonato in una cornice paesaggistica e naturalistica di tutto rispetto, affacciata in area collinare sul mare è un borgo magico e permette di unire una vacanza colline, mare, montagna con la scoperta di usi e costumi della civiltà contadina.

Sono tante sono le ragioni per cui a Nicotera è la destinazione migliore dove venire in autunno con i suoi silenzi, i tramonti, spettacolari, l’incanto e la seduzione del borgo ed il clima è ancora bello, le temperature sono elevate, le giornate sono soleggiate e si può stare tranquillamente all’aria aperta. Nelle giornate più calde si può anche andare in spiaggia, e in alcuni giorni fare il bagno al mare.
Con una enorme spiaggia sulla baia, oltre a una varietà di attività ricreative. Inoltre, ci sono una serie di ristoranti e bar che offrono una varietà di cucina locale e internazionale. Nicotera una destinazione turistica ricca di storia, cultura e tradizioni, è la destinazione perfetta per voi.
Nicotera oserei definirla un luogo metafisico dove, per davvero, potrebbe abitare il mito pronto a svelarsi a nostra insaputa a coloro i quali hanno cuore per capire. Ti aprirà il cuore a emozioni e suggestioni di questo luogo che ti aspetta.

Non meno importante l’incontro con le persone e il loro spiccato senso di comunità, con i buoni prodotti perversa da silenzi e ritmi lenti. Si è mantenuta un’agricoltura sostenibile, rispettosa dell’ambiente e del paesaggio. Altrimenti, basta un raggio di sole per consentire di visitare le tantissime attrazioni che questo borgo antico offr
Non lontano da Nicotera sorge infatti, l’Area Archeologica di Media. Tra i paesi più belli e meno conosciuti c’è Caroniti, Preitoni, Comerconi, Badia, Joppolo, Coccorino, Mottafilocastro, Limbadi, Mandaradoni, Caroni, S. Nicola, Panaja, Carciadi e Rosarno.
Ci troviamo nella ridente provincia di Vibo Valentia, sul finire del tratto di litorale tirrenico della Costa degli Dei, particolarmente ricco di miti, storia e leggende legate alla Magna Grecia. Qui sorge abbarbicato e dislocato su più livelli, il borgo di Nicotera. Il suo nome, significa Segno della Vittoria: è davanti a questo tratto di costa che si consumò la battaglia tra l’imperatore Augusto e Sesto Pompeo, nel I secolo a.C., che vide trionfare l’imperatore.

Da questa vittoria nacque il paese, come un trofeo, che per la sua posizione strategica fu molto bramato dai nemici d’oltre mare, come ad esempio i saraceni. Si trova sul tratto di costa conosciuta come “Costa degli Dei”, poiché vanta splendidi paesaggi e un meraviglioso mare dove è possibile ammirare le Isole Eolie. Itinerario tra rioni e balconate, nel borgo simbolo di una storia lunga e gloriosa.
Nicotera, Comune della Dieta Mediterranea, il segreto della longevità. Una curiosità che forse non conosci custodita nelle tradizioni popolari e nei saperi antichi di questa autentica comunità marinara è che nei cittadini di Nicotera, si è registrato tra gli abitanti dei paesi rurali del sud Italia, il tasso più basso di malattie cardiovascolari, dovuto appunto al modo di nutrirsi con i prodotti tipici della terra in cui vivevano. A sostenerlo è stato uno studio pilota diretto dal professor Ancel Keys dell’Università del Minnesota e seguito da una equipe internazionale, in grado di testimoniare i benefici sulla salute dell’alimentazione locale ricca di alimenti di origine vegetale e povera di carne, zucchero, burro e grassi di origine animale.

La Dieta Mediterranea è stata definita “Dieta Mediterranea Italiana di Riferimento” per gli elevati valori di I.A:M. (Indice di Adeguatezza Mediterraneo) registrato. Il modello alimentare tradizionale nicoterese costituisce un’efficace protezione naturale nei confronti di alcune patologie determinando un dimezzamento del tasso di mortalità ed una prevalenza molto bassa di cardiopatia coronaria, di ipertensione e di obesità.
Una cittadina ricca di storia, cultura e tradizioni. E’ situata sulla costa ionica della Calabria, a pochi chilometri tra Tropea e Scilla. «Comune della Dieta Mediterranea», Nicotera è il posto in cui risiede una sola sorprendente bellezza declinata però in tante sfaccettature: dalle meraviglie di un mare da sogno, che le è valso – per restare in tema di successi – anche nel 2023 la Bandiera Verde, ad una tradizione alimentare locale basata sulla Dieta Mediterranea, dichiarata dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità.
Dall’architettura e dal fascino del borgo di Nicotera, ci spostiamo sul mare, circondati da spiagge di sabbia fine dorata e acqua turchese. I posti non sono tutti uguali, a differenza dei non-luoghi grigi e spersonalizzati, Nicotera gode di un’identità mediterranea ben definita, autentica e verace come il mare, il suo colore è il blu. O meglio tutte le tonalità del blu che l’acqua cristallina assume durante la giornata, delle barche si intravede l’ombra sul fondale ma non stanno volando sull’acqua, in spiaggia le famiglie aprono gli ombrelloni e chiacchierano, si rilassano mentre i figli giocano assieme immersi nella bellezza; ancora probabilmente non lo sanno, sono troppo piccoli forse, ma quelle sensazioni se le porteranno dentro per sempre imparando ad amare il mare, educandosi alla bellezza.
La zona denominata «Costa degli Dei», tra gli itinerari turistici più ambiti e conosciuti in tutta Italia dell’intera Calabria. Una meraviglia colorata di blu tutta da scoprire.
E’ possibile tuffarsi nel blu del mare, dominato da una lunghissima spiaggia composta in prevalenza da sabbia fine mista a ghiaia e sassi.attrezzata con stabilimenti balneari, è una delle mete più frequentate della Costa degli Dei. I fondali ricchi di fauna e flora, sono meta privilegiata per attività di snorkeling e diving.
Nicotera in una navigazione sostenibile tra i Comuni che hanno ottenuto il vessillo azzurro per la bellezza delle loro coste e l’attenzione ambientale, un altro importante riconoscimento conferito la bandiera verde. Ma di cosa si tratta? Nicotera è un Comune Bandiera Verde consecutivamente da ben sedici anni, capace di ospitare davvero tutti offrendo accoglienza, spensieratezza e divertimento per bambini e genitori, in una cornice incredibile dalla quale, una volta arrivati, è davvero difficile andare via. Nicotera si colloca dunque come una meta eccellente per le famiglie di tutta Italia e non solo.
Le varie epoche e dominazioni che ha attraversato Nicotera, sono tutte gelosamente conservate ancora oggi. Basterà camminare lungo le viuzze dislocate nella zona più antica per rendersi conto di quanto magnifico possa essere questo luogo. Ma procediamo con ordine: percorreremo assieme tutto il borgo antico, con un itinerario che inizia in cima e finisce a picco sul mare.

Nicotera, borgo multiculturale, nasce come luogo prevalentemente di pescatori e commercianti. Dal centro si diramano tantissime vie che si incrociano e la dividono in diversi rioni, collocati su più livelli; gli antichi rioni di origine popolare sono a picco sul mare, i palazzi nobiliari e il centro cittadino sono più in alto. Come già detto, partendo dall’alto e procedendo verso il basso, preparatevi a vivere e a percorrere viuzze in discesa, attraverso la storia e la bellezza architettonica e paesaggistica.
Arrivati a Nicotera e superata parte della moderna zona urbana, parcheggiate qui la macchina e una volta a piedi, vi si pone già la scelta di percorrere i due corsi principali: Corso Cavour e Corso Umberto I. Corso Cavour sorse sul finire del XVIII secolo, in seguito alla prima grande espansione urbana della città. Ad abbracciarlo troviamo una serie di splendidi palazzi gentilizi, arricchiti da magnifici portali in granito e da vari elementi in ferro che testimoniano la bravura delle mani artigiane, dei maestri locali dell’epoca. I due corsi erano le principali arterie commerciali di Nicotera. Lungo il corso troverete l’antica Fontana dei Monaci, sempre in granito, risalente allo stesso periodo del corso. Più avanti si fa spazio un piccolo piazzale con un affaccio da cui potrete ammirare parte della piana di Gioia Tauro. Poco più avanti troviamo un altro piccolo piazzale, Piazza Roma, che nasce non come piazza ma come un largo delimitato dalle abitazioni.

Più avanti si fa largo la grande piazza principale, chiamata anticamente dei quattro portali per la presenza di portali in pietra, che diventa punto d’incontro con l’altro corso principale: Umberto I. Anch’esso circondato da case padronali ottocentesche, davvero suggestive, nel tempo si è trasformato in quartiere residenziale prima e prevalentemente amministrativo poi. Oggi infatti vi ha sede il Municipio, che è ospitato nell’antico Convento dei Domenicani, eretto nel XVI secolo sui ruderi di quello dei Frati Cistercensi. Un edificio imponente, con un chiostro all’interno, che fa angolo con la Chiesa del SS Rosario. All’interno, al piano terra, in attesa di essere ultimata, troviamo l’esposizione di una parte di oggettistica e strumenti di lavoro che raccontano gli antichi mestieri e la lunga storia del posto
Il castello ha subìto varie modifiche ed è stato distrutto e riedificato più volte. L’attuale aspetto è stato eretto nel 1764 sulle rovine dell’antica fortezza svevo-angioina, i quali a loro volta avevano modificato il preesistente primo castello fatto erigere dal duca normanno Roberto il Guiscardo, nella seconda metà dell’XI secolo.

Dimora privata e temporaneamente chiuso al pubblico, poiché in fase di ristrutturazione, abbiamo avuto il privilegio di visitare il suo interno, dove custodisce ancora oggi pezzi importanti della storia di Nicotera, tra cui stanze con affreschi ben conservati e i sotterranei che fungevano da prigioni. A tal proposito, una chicca per chi cerca storie di paura: si racconta della presenza ancora oggi di fantasmi, all’interno del castello; c’è chi asserisce di aver sentito strani suoni, voci e rumori di catene da prigione. Suggestione o realtà? Vi lasciamo con il dubbio.
Ritorniamo alla luce del sole, sempre dalla piazza principale procediamo in discesa verso gli altri rioni. Prima di questi troviamo sul nostro cammino la Torre Campanaria del XVIII secolo, curiosamente costruita a parte, staccata dalla vicina Chiesa. Più avanti, troviamo la Cattedrale e il museo Diocesano, che sorgono in Largo Duomo, anche questo con una grande balconata sul mare.
Addentrandosi nel dedalo di viuzze, da vedere c’è il quartiere ebraico della Giudecca voluto da Federico II, uno tra gli insediamenti dell’ebraismo più importanti e meglio conservati della Calabria. Custodisce scorci di straordinaria bellezza, con architettura chiaramente ebraica che si riconosce già nei portali in pietra dei palazzi. Tra stradine tortuose che si aprono in piccoli slarghi, vi sono i cosiddetti “Cafi”, passaggi coperti che conferiscono al quartiere un fascino antico e arricchito dalle magnifiche vedute. Infatti, all’interno dei rioni è pieno di piazzette con panchine e terrazzi meravigliosi avvolti dal profumo dei balconi fioriti delle abitazioni, dalla brezza che vien dal mare e dalla storia.

Una curiosità: lungo le viuzze vi è Vico Immacolata, che testimonia con un cartello fotografico la visita nel 1957 dello studioso Ancel Keys, padre della Dieta Mediterranea, che a Nicotera ne decretò la nascita. Continuando a scendere vi imbatterete negli altri bellissimi rioni, di origine popolare, come San Giuseppe, San Nicola e Santa Chiara con le rispettive chiese a picco sul mare. Accanto quest’ultimo, si arriva all’ultimo step, il quartiere Palmentieri con la sua omonima porta. Questa è l’unica porta esistente oggi a testimonianza del dominio normanno. Da qui, attraverso un sentiero ancora più antico, data la presenza di una cava romana con grandi vasche e colonne, in discesa si arriverà a Nicotera Marina e alla spiaggia. Fuori Nicotera invece, più in alto rispetto al borgo, è possibile visitare lo spettacolare terrazzo dove sorge la statua e la Chiesa della Madonna della Scala.
Il tempo di visita del borgo è di una intera giornata, consigliamo perciò di munirvi di uno zaino con acqua e snack con abbigliamento e scarpe comode. C’è tanto da vedere e camminare. Inoltre, assaporate la cucina locale presso i suggestivi bistrò. Oggi Nicotera, che si regge prevalentemente sul turismo, sulla pesca e su piccole attività commerciali, vive un momento di forte crisi politico-istituzionale e di identità socio-culturale a cui si aggiunge una costante emigrazione che sta spopolando la cittadina.
Sapori d’autunno a Nicotera: i prodotti da gustare. La stagione autunnale è perfetta per scoprire un nuovo rapporto con la natura. Dopo un’estate fatta di sole e lunghe giornate di luce, si va incontro alla stagione più fredda. Le foglie sugli alberi cambiano colore e i paesaggi mutano, acquisendo una nuova bellezza. Nel vivo di questo periodo si possono gustare alcuni prodotti calabresi davvero speciali. L’autunno in Calabria passa, naturalmente, anche dalla tavola, ed è per questo che vogliamo parlare di alcune specialità da provare. Continuando a parlare di frutta, con le mele cotogne si realizza una deliziosa cotognata.

Rimanendo in zona, da provare la provola e i salumi di suino nero. Cambiando area, nel cuore di Monte Poro è un trionfo di funghi, ma anche di zuppe a base di legumi. Tutto, naturalmente, si accompagna con ottimo vino calabrese DOC, con gli amari del Capo e anche con i rosoli. L’autunno in Calabria ha anche ilgusto della frutta secca. Troviamo castagne, noci, nocciole, pistacchi e mandorle.
Nel nostro elenco non possono mancare l’uva di Magliocco Tondo. Per quanto riguarda i dolci, prima dell’arrivo delle festività natalizie la fanno da padrone tutti i classici biscotti della Festa dei Morti, ma anche le preparazioni tipiche della Festa dell’Immacolata. L’inverno inizia ufficialmente il 21 dicembre, quindi possiamo fare rientrare in questo elenco anche un amatissimo dolce calabrese: la pignorata che si prepara in occasione della festa di Santa Lucia, a base di grano e ricotta.
In antichità si credeva che Nicotera sorgesse sul luogo dell’antica Medma. Dall’abitato si osserva un ampio panorama comprendente Nicotera Marina, Monte Sant’Elia di Palmi, lo stretto di Messina, l’Aspromonte e le Isole Eolie. Il nome attuale deriva dal nome romano Nicotiria che significa “Segno della vittoria”, fondata da Ottaviano nel I secolo a.C. dopo una vittoria contro Sesto Pompeo davanti alla costa. Essa viene ricordata dal geografo greco Strabome per essere stata un Emporium. Nel X secolo la città subì il definitivo tracollo per via delle numerose incursioni saracene che spinsero gli abitanti a ritirarsi sull’alto nel sito ove oggi sorge la cittadina.

Nel 1065 venne potenziata e fortificata così la cittadina poté risorgere attorno al castello. Roberto il Guiscardo era infatti alla ricerca di un approdo marittimo per i collegamenti con la Sicilia dove si stava combattendo per allontanare gli arabi dall’isola. La nuova città, ricostruita seguendo schemi tipicamente normanni, risplende ora di nuovo fascino. Il Castello e la Cattedrale rappresentano il cuore della città e da qui si ripartiscono le strade che portano ai diversi quartieri.
Fu distrutta ancora una volta. Seguì un’ennesima ricostruzione da parte del conte Ruggero di Lauria, che ne potenziò il porto. Dopo le numerose distruzioni e ricostruzioni Nicotera viene conquistata da Federico II. Grazie a quest’ultimo la città raggiunge il suo massimo splendore. Fu inoltre istituito un importante cantiere per la costruzione della flotta imperiale. Per potenziare il sistema economico Federico II fece giungere a Nicotera gli Ebrei, molto abili nel settore, per incrementare l’attività economica e finanziaria della città. Inoltre fece costruire un apposito quartiere dove far alloggiare gli Ebrei detto “Giudecca”. La città fu poi resa agli Angioini, ma ancora una volta i cittadini furono costretti ad abbandonare le loro abitazioni quando nel 1638 fu saccheggiata dai Turcheschi. Durante il quattordicesimo e il XV secolo sottostette al dominio dei Ruffo. Per successione nel 1585 ritornò in casa Ruffo fino alla distruzione della feudalità riconducibile al 1806. La cittadina fu nuovamente danneggiata dalterreemoto del 1873. L’ordinamento amministrativo che i francesi disposero il 19 gennaio 1807 faceva di Nicotera una Sede di Governo. Il 4 maggio 1811 fu emanato un decreto che poneva Nicotera a capo di uno dei primi circondari comprendenti i villaggi di Caroniti, Preitoni, Comerconi, Badia, Joppolo, Coccorino, Mottafilocastro, Limbadi, Mandaradoni, Caroni, S. Nicola, , Panaja, Carciadi e Rosarno. Un nuovo ordinamento dato dai Borboni il 1º maggio 1816 confermava Nicotera nella condizione precedente, ma attribuiva Spilinga e le sue frazioni al circondario di Tropea. Il centro di Nicotera era diviso in vari quartieri e comprendeva: Santa Chiara, Baglio e Porta Grande dove vivevano i borghesi, i cittadini più in vista occupavano invece la zona pianeggiante, mentre il quartiere S. Nicola ospitava i commercianti. Nella storia nicoterese spiccano nomi di storici, poeti e intellettuali, che hanno fatto la storia della cittadina rendendola famosa in tutto il mezzogiorno.
Il castello, costruito nel 1763 da E. Sintes per il Conte di Sinopoli Falcone Ruffo, sul luogo dell’antico edificio svevo-angioino, è costruzione esteriormente integra con tre torri quadrilatere angolari, porte e finestre in granito. Completamente ricostruita dal Sintes nel 1785 è la cattedrale di origine medievale oggi ulteriormente restaurata e dedicata a Santa Maria Assunta. All’interno sono conservati frammenti tombali del XV secolo, un altare con marmi policromi, una statua attribuita adAntonio Gagini raffigurante la Madonna delle Grazie; un Crocifisso ligneo di scuola napoletana del cinquecento; una cattedra episcopale a intagli; preziosi arredi sacri tra i quali un balocco cinquecentesco e paramenti settecenteschi. A pochi metri dalla chiesa vi è una torre campanaria quadrata. Nel vecchio centro della cittadina sono frequenti balconi a pancia e tulipani in ferro battuto, con mensole di granito, opere del Settecento.

“Durante molti anni Giuseppe De Pietro, giornalista, fotografo e scrittore che ha trascorso tutta la sua vita in giro per il mondo. Collaborato con periodici di oltre quaranta nazioni al Corriere della Sera, e innamorato della sue sue radici. Nicotera diventa meta di numerosi viaggiatori anche fuori stagione attirati anche dal buon cibo e dall’ospitalità dei nicoteresi. A racchiudere le bellezze del luogo ci pensano i tramonti che ogni sera regalano un’istantanea cartolina, riferimenti e ricordi tutti personali.

L’Italia è costellata da nord a sud da piccoli borghi che sono gioielli tutti da scoprire. Suntime Magazine, nota piattaforma di viaggi, natura, ambiente, ha selezionato Nicotera, borgo antico che vale la pena visitare fuori stagione. In Calabria il primato di borgo più bello se l’è aggiudicato Nicotera, cittadina in provincia di Vibo Valentia, poco distante da Capo Vaticano. Da molti di fatto considerata una grande terrazza sul mare, il luogo più adatto per immergersi nelle atmosfere mediterranee. Da una parte la natura della piana di Gioia Tauro, con i suoi pregiati agrumeti, dall’altra la spiaggia della Costa degli Dei. Nicotera racchiude un patrimonio straordinario, fatto di bellezze naturali, storia , cultura e tradizioni. L’abitato del piccolo comune appare come un grappolo di case dai tetti ocra aggrappati l’uno con l’altro su un alto colle affacciato sul mar Tirreno, le isole Eolie e lo Stretto di Messina. Il centro storico della cittadina è visitabile facilmente a piedi ed è caratterizzato da monumenti storici e religiosi come il Castello e la Cattedrale di Santa Maria Assunta.

Sono le storie di resistenza, di attaccamento alle radici a lasciare il segno. Ed io il segno l’ho lasciato scrivere un libro: “Nicotera, una volta”. Nel libro parlo di storie di giornate di lavoro contadino, per esempio, per preservare con fatica, coltivazioni antiche, con il sorriso dolce e deciso. Sono racconti di quotidianità, dove si fa squadra uniti dal borgo collinare, spiriti di consapevolezza che su una collina davanti alle Isole Eolie si è forti e si gioca insieme: per me è una lezione di vita-