Archivio Suntime Viaggi 27 Dic, 2013

Charles Darwin quasi due secoli fa, salpava da Plymouth Sound. Con le sue osservazioni sviluppa la teoria sulla selezione naturale
A 22 anni Charles Darwin, il 27 dicembre 1831, salpò a bordo dell’Hms Beagle sotto il comando del capitano Robert Fitzroy, forse intuendo che quel viaggio gli avrebbe cambiato la vita. Dopo anni di studi inconcludenti – aveva prima abbandonato la medicina per dedicarsi a impagliare uccelli, e poi rinunciato alla carriera ecclesiastica per dedicarsi alla storia naturale – quel viaggio era l’occasione per dimostrare a sé stesso e alla sua famiglia che la sua ultima passione era reale, e poteva trasformarsi in una professione.

Riuscì ad imbarcarsi solo grazie all’intercessione del suo amico e mentore John Stevens Henslow, professore di botanica al St. John’s College di Cambridge, che redasse per lui una lettera di raccomandazione per la spedizione naturalistica del Beagle. Fondamentale gli fu anche l’appoggio dello zio Jos, che convinse il padre di Charles a lasciarlo partire scrivendogli: “L’impresa sarebbe inutile per quanto riguarda la professione, ma poiché egli è un uomo di vasti interessi, gli offrirebbe un’opportunità di vedere uomini e cose quale capita a pochi”.

Come è noto, invece, al contrario di quanto pensava lo zio, il viaggio fu fondamentale per la carriera di Darwin e alimentò enormemente  la sua passione e la sua conoscenza. Vide infatti paesaggi spettacolari che mai aveva creduto di poter osservare. Egli stesso scrisse al padre in una lettera dell’8 febbraio: “Soltanto una persona che ami la Storia naturale può immaginare il piacere di passeggiare sotto le palme di cocco, in un boschetto di banani e di piante di caffè, tra un’infinità di fiori selvatici. […] Spiegarne i colori a un cieco sarebbe proficuo quanto tentare di far capire a una persona che non si è mai allontanata dall’Europa la totale dissimilarità di un panorama tropicale”.


Per ben cinque anni, invece dei due previsti, Charles Darwin viaggiò a bordo del Beagle: la nave attraccò nuovamente alla costa inglese solo il 2 ottobre 1836. Di questi cinque anni Darwin trascorse 39 mesi a terra (più di tre anni) e 18 mesi in mare, prendendo continuamente appunti su luoghi, animali e specie vegetali mai osservati prima. Questi appunti, insieme alle avventure vissute a bordo dell’imbarcazione, si trasformarono nel libro che fece conoscere alla comunità scientifica il nome del giovane naturalista: The Voyage of the Beagle, pubblicato in patria nel 1839.

È un altro però il libro più importante scritto da Darwin  a partire dagli appunti presi durante il viaggio e dalle integrazioni a essi  apportate grazie anni di studi – compresa l’opera di Jean Baptiste Lamarck –  compiuti una volta tornato in Inghilterra: è il suo famoso e rivoluzionario On the Origin of Species. Pubblicato venti anni dopo il diario del viaggio, nel 1859, diventò  immediatamente un vero best seller. In meno dieci anni Charles ne pubblicò sei edizioni (l’ultima nel 1876). E da allora lo scienziato venne considerato sempre il padre dell’evoluzione.